Maniglia (Lega Nord): Lucca, pronti a prenderci il Comune

La Lega Nord non perde tempo e dopo il voto del referendum lancia la volata verso le elezione amministrative a Lucca, con l’intenzione di scendere in campo per “riprendersi il Comune”, come aveva annunciato il leader Matteo Salvini nella sua visita alla città. “Il risultato del referendum offre lo spunto per una riflessione su quello che sarà il clima per le amministrative 2017 che interesseranno diversi comuni tra cui il nostro capoluogo, Lucca”. Sono le parole di Marcella Maniglia, segretario della Lega Nord di Lucca e Piana, sul risultato del referendum del 4 dicembre, che non nascondono la volontà di contare nella prossima partita elettorale a livello locale.
“Se da una parte – commenta Maniglia – la Toscana è ancora in mano al Pd e lo dimostra la vittoria del sì con il suo 52,5%, dall’altra a Lucca ha vinto il no con un 51,3% sofferto ma di tutto rispetto. Non è stato un vero e proprio plebiscito, ma è comunque il segno che i cittadini lucchesi si sono informati e hanno scelto di non essere gestiti da Renzi e dalla sua riforma che avrebbe messo in ginocchio le autonomie locali. La Lega si è battuta dall’inizio per questa vittoria, il primo ad aver fondato un Comitato per il No è stato il nostro senatore Roberto Calderoli, seguito dal capogruppo in senato Gianmarco Centinaio e lo stesso leader federale, Matteo Salvini, si è speso personalmente, venendo anche a Lucca per ribadire il concetto.Abbiamo gettato le basi – sostiene – per riprenderci la nostra città, attraverso un duro lavoro, insieme ai partiti che vorranno camminare al nostro fianco e alle liste civiche serie. Fino a ieri il pensiero del referendum ha distolto l’attenzione da quello che ora deve diventare in maniera imperativa un obiettivo da raggiungere, vincere le amministrative 2017, con l’auspicio di andare uniti, senza il bisogno di confrontarsi con inutili primedonne che danneggiano gli equilibri di un centrodestra che può e deve decollare. In qualità di segretario – conclude Maniglia – ringrazio le mie donne e i miei uomini che instancabilmente hanno fatto attività sul territorio, come sempre dotati di spirito di sacrificio, non per un una gratifica personale ma in nome della libertà del popolo, quel popolo che spero torni sovrano”.