Franchi: “Sinistra prosegua la mobilitazione iniziata con il referendum”

“E’ strepitosa la vittoria del no, con una popolazione che ha votato in massa ed ha votato per difendere la Costituzione, per bocciare le politiche economiche anti operai ed anti sociali del governo”. Questo il commento di Umberto Franchi, che si interroga sul futuro della sinistra dopo questo voto. “Questa vittoria – dice – non è della destra che ha fatto la campagna opportunista e che vorrebbe una costituzione presidenzialista ancora peggiore. Ma delle forze popolari che vogliono difendere la Costituzione e bocciano le politiche di destra perseguite da Renzi. La vittoria piena e travolgente del no travalica i confini della consultazione referendaria ed assume connotati di elezione politica contro le politiche che da molti anni continuano a tagliare lo stato sociale e, togliere diritti, creare disuguaglianze vergognose tra i ricchi ed i cedi medio bassi. In nove mesi di campagna elettorale Renzi &C. , con l’occupazione costante delle televisioni e giornali, hanno prodotto ed iniettato nelle vene scenari apocalittici in caso di vittoria del no, scenari che sono stati respinti con forza assieme alla modifica dei 47 articoli della costituzione”.
“Ora Il coordinamento di Democrazia Costituzionale che ha fatto la battaglia per il no – dice Franchi – assieme alle vere forze politiche e sociali della sinistra, possono alzare la bandiera della vittoria devono mobilitarsi,affinché si vada presto alle elezioni su un progetto economico politico, sociale, alternativo a quello di Renzi & C. e delle destre. Credo che in questo contesto sia necessario mantenere i comitati per il no, per fare applicare la costituzione, per sviluppare precise iniziative rivendicative in difesa e sviluppo del sociale, dei diritti, sul lavoro, della conversione ecologica ambientale. Dobbiamo cogliere la realtà e l’occasione per cercare di costruire quello che Gramsci definiva un “blocco storico”. Non si tratta di alleanze con la sinistra politica e dei movimenti che ci sono, ma di un blocco sociale che riguarda i lavoratori, i precari, i pensionati, gli studenti, i contadini, gli intellettuali, su rivendicazioni in difesa e rilancio del sociale, per nuovi diritti, miglioramenti economici, occupazionali, per riconvertire l’industria rendendola compatibile con l’ambiente eccetera ed anche in applicazione della costituzione. Per le prossime elezioni politiche è necessario provare a proporre un progetto di società alternativo a quello paventato da Renzi & C. su cui aggregare le forze del vero cambiamento”.
“Credo che quello che come comitati per il no abbiamo costruito in nove mesi di campagna elettorale – chiude – sia una causa capace di realizzare comunque un effetto di forte mobilitazione per il vero cambiamento economico, sociale, ambientale, civile, culturale”.