Baccelli: “Su primarie nessuno detta regole a Pd”

9 dicembre 2016 | 16:25
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Baccelli: “Su primarie nessuno detta regole a Pd”

“L’invito di Garzella ad aderire alla primarie del Pd? Non sta a lui né ad altri dettare l’agenda del partito”. Il consigliere regionale Stefano Baccelli replica così alla richiesta del presidente del consiglio comunale che proprio stamani (9 dicembre) ha indicato nella partecipazione di Baccelli la condicio sine qua non per avere primarie ‘vere’ a Lucca.

“Garzella dice una cosa saggia – spiega Baccelli – quando afferma che io ho a cuore la città di Lucca. Per il resto però mi pare un po’ pretenzioso affermare che le primarie si devono fare e scegliere addirittura i concorrenti. Anzi, ci vedo un certo autolesionismo nel dichiarare che senza la mia partecipazione le primarie sarebbero ‘finte’: è come affermare di non essere abbastanza competitivi”.
Per Baccelli questo capitolo si risolve facendo riferimento alle regole poste dallo statuto del Pd: “A Lucca – prosegue – c’è questa moda ormai perdurante per cui tutti dicono cosa dovrebbero fare gli altri. Prima Lucca Civica, poi la sedicente lista a Sinistra (Sinistra con Tambellini, ndr) e quindi Garzella. Come se qualcuno dovesse dettare la linea al Pd, che resta il primo partito in città. Ora: il Pd ha il suo statuto, che dice chiaramente che entro il 16 dicembre i sindaci uscenti devono dichiarare la propria ricandidatura e che così possono fare anche coloro che intendono presentarne una nuova, raccogliendo le firme necessarie nei successivi 30 giorni. Se Matteo Garzella avrà i numeri necessari, si attiverà questo strumento”.
Nessun commento, per il momento, alla domanda direttamente conseguente: Baccelli sarà tra coloro che dichiareranno questa intenzione nei tempi fissati dallo statuto? Così come un giudizio esplicito sul fatto che le primarie debbano o meno svolgersi a Lucca, almeno per ora, il consigliere regionale non intende darlo, anche se le sue dichiarazioni lasciano intravedere una forma di apertura: “Posso dire – osserva – che si tratta di uno strumento che non va né demonizzato né mitizzato. Non c’è la prova del nove che passando per le primarie si vinca sicuramente o si perda: senza dubbio, però, un partito democratico ed i suoi esponenti non possono avere timore di uno strumento volto ad ampliare la democrazia e che, in certi casi, serve anche a fugare perplessità rispetto a quanto viene deciso nelle ‘segrete stanze’. Per quanto concerne Lucca e più nello specifico l’operato di Tambellini, a me sembra che il partito lo abbia sempre sostenuto lealmente, anche dopo la rottura iniziale con alcune importanti forze di sinistra”.
Semmai, evidenzia il consigliere regionale, un piano della discussione di cruciale importanza, da portare avanti in parallelo al discorso primarie, è un altro: “Capisco che l’argomento primarie appassioni – afferma – ma dovremmo cominciare a ragionare sui contenuti programmatici del futuro mandato e di un allargamento della coalizione”. “Sotto questo profilo – prosegue tornando sull’argomento precedente – non ho capito perché l’amministrazione abbia rotto con alcune forze di sinistra che l’avevano sostenuta: l’allargamento ad altri movimenti politici è invece necessario per garantire competitività, anche in prospettiva di un neo proporzionalismo”.

Paolo Lazzari