Tambellini scrive a Renzi e ai vertici del Pd: mi candido per concludere il percorso intrapreso, ma niente primarie

15 dicembre 2016 | 18:09
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Tambellini scrive a Renzi e ai vertici del Pd: mi candido per concludere il percorso intrapreso, ma niente primarie

Tambellini vuole correre per un secondo mandato da sindaco di Lucca. Una notizia di per sé non sconvolgente ma che da oggi (15 dicembre) ha la sua ufficialità. E’ partita infatti nella giornata di oggi la lettera, a firma del primo cittadino, al segretario nazionale del Pd Matteo Renzi, al segretario regionale Dario Parrini e a quello territoriale Patrizio Andreuccetti, entro la scadenza prevista da statuto del 16 dicembre, Tambellini conferma la volontà di candidarsi nuovamente per la carica di sindaco di Lucca dopo un primo mandato di cinque anni.

Una lettera in cui il sindaco ribadisce la volontà di concludere il percorso intrapreso in questi cinque anni con il coinvolgimento della cittadinanza ma, come si attendeva, di non volersi sottoporre al giudizio delle primarie. Una decisione, quella dell’attuale sindaco, motivata dal fatto che le primarie, se si svolgessero, sarebbero strumento di divisione, utili solo al riposizionamento di qualche esponente politico e magari per “contarsi” in vista di una futura realizzazione del governo cittadino. “Qualsiasi richiesta di consultazione primaria per la scelta del sindaco – sostiene nella sua lettera al Pd Alessandro Tambellini -non sarebbe compresa dai cittadini, dividerebbe il Partito Democratico e la maggioranza che ha sostenuto questa amministrazione, non avrebbe dunque alcun esito se non quello di ulteriormente incrinare l’unità del centro sinistra, già molto discussa negli ultimi tempi: un bene che noi vogliamo invece salvaguardare e che non siamo disposti a perdere”.
Una scelta tanto più da respingere in quanto negli anni non è stata preceduta, all’interno del partito, da un momento di dibattito e di valutazione sul suo operato da sindaco.
Il passo ufficiale, insomma, è fatto. Da ora in poi ci saranno 30 giorni, sempre secondo statuto, in cui altri esponenti del partito potranno candidarsi per la corsa alla carica di sindaco. Se così fosse, e se i partecipanti raccoglieranno le firme previste dallo statuto, si dovrebbero tenere le elezioni primarie. Ma molto dipenderà dalle scelte fatte dall’assemblea degli iscritti del partito (senza guida) a livello comunale e dalle scelte regionali. La volontà, dopo la sconfitta nel referendum, è quella di non arrivare alla spaccatura del partito in un momento delicato che, l’anno prossimo, prevede il congresso nazionale con le primarie per il segretario e il probabile voto per il rinnovo del parlamento.
La lettera si apre con un bilancio dell’attività amministrativa, svolta in un periodo di difficoltà generale.
“Abbiamo ritenuto – scrive il sindaco -, coerentemente con l’impostazione d’origine, di dover lasciare largo spazio al dialogo con i cittadini e con le forze che rappresentano le parti più attive della società civile, al fine di coltivare quel rapporto di efficace partecipazione, oggi indispensabile per qualsiasi governo, soprattutto se di dimensioni locali”. Un percorso complesso che ha visto, nondimeno, qualche pezzo allontanarsi dalla coalizione di maggioranza ma l’azione amministrativa, spiega Tambellini, è andata avanti. “La cultura politica che informa il Partito Democratico – prosegue – e l’intera compagine di centrosinistra: ripartizione equa delle risorse, difesa del lavoro, difesa dell’ambiente, deciso contrasto alla povertà, promozione della dignità umana e dell’uguaglianza attraverso l’estensione dei diritti fondamentali, è l’orizzonte entro il quale ci siamo mossi, anche quanto esigenze vincolanti di bilancio hanno costretto a scelte difficili e complesse per le implicazioni sociali che da esse potevano derivare”.
Poi la formalizzazione della ricandidatura: “Riteniamo – spiega Tambellini – che l’esperienza sino a questo momento condotta debba essere consolidata e rafforzata affinché se ne possano vedere i frutti migliori. E’ necessario che il Partito Democratico diventi luogo fortemente unitario di convivenza e di scambio di culture che pur nella diversa matrice hanno tuttavia analoghe finalità”. Ragioni che “sono il fondamento sul quale -spiega Tambellini – ripropongo la mia candidatura a sindaco”.
Scarica in allegato la lettera integrale