Elettrodotto, il comitato di Maggiano: emissioni alte

Emissioni dal “vecchio elettrodotto”, è un altro Natale senza risposte (né soluzioni) per gli abitanti riuniti nel comitato 2005 sorto proprio contro i tralicci. “E’ calato il silenzio sul vero problema, l’unico reale ed esistente sul nostro territorio”, spiega il presidente Claudio Villani riferendosi agli ultimi dati sulle emissioni rilevate da Arpat che “stanno aumentando”.
“Terna non ci dimentica – scrive ironicamente il comitato – e continua a mantenerci belli caldi, incrementando le radiazioni ionizzanti a bassa frequenza. Di solito a Natale si mandano a tutti cari auguri ed auspici di mille cose buone per il futuro, a noi basterebbe che gli auguri si trasformassero finalmente in azioni concrete per la difesa della salute, che tutti quanti ci auguriamo per natale. Ebbene, Terna sta andando decisamente nella direzione opposta. Evidentemente – prosegue Villani – bollettino Arpat alla mano, i consumi di energia non calano e le pericolosissime emissioni elettromagnetiche aumentano, con picchi di massima che non si vedevano da tempo. Il Comune, anzi, i Comuni interessati, stanno continuando a mantenere una sterile, infruttuosa e ignava posizione di no al nuovo senza impegnarsi di fatto per cercare una soluzione al vecchio. L’elettrodotto esistente sta continuando drammaticamente a funzionare, e porta un pericolo reale per la salute di tutti. I Comuni, è bene ricordarlo, hanno espresso delibere di Consiglio dove chiedevano che nei propri territori non si superassero gli 0,4 microtesla. Oggi siamo di media 8/9 volte sopra quel valore. Invitiamo ancora una volta anche gli altri comitati che sono fieramente contrari al nuovo El 324 a schierarsi in modo concreto, proponendo anch’essi – come noi abbiamo inutilmente fatto in passato – soluzioni alternative per l’interruzione delle emissioni elettromagnetiche nocive. Abbiamo una mediana oltre i 3 microtesla, definito dalla legge come obiettivo di qualità, ed un picco di quasi 7 microtesla, il limite di attenzione – leggi pericolo a breve termine – è di 10, di poco superiore. La Commissione regionale Sanità, che ci ha ricevuti in audizione alcuni mesi fa, non si è ancora mai espressa, cosa stanno aspettando? Forse un caso di leucemia di un bambino? Sarebbe proprio molto tardi. Ribadiamo il concetto di cautela e prevenzione, che vorremmo stesse alla base di qualsiasi politica sanitaria di qualsiasi ente pubblico su cui poi potrebbero ricadere eventuali responsabilità oggettive”.