Ps, discusse osservazioni di comitati e Camera di Commercio

La commissione urbanistica ha esaminato ieri (27 dicembre) le controdeduzioni elaborate dall’ufficio alle osservazioni al piano strutturale presentate da Intec e da alcuni comitati impegnati sul territorio come Viabilità e ambiente, Starc e Il Tondo.
In particolare Intec, la società interamente partecipata dalla Camera di commercio di Lucca che si occupa di facilitare l’innovazione e la tecnologia, dopo aver argomentato l’importanza strategica del polo tecnologico di Sorbano aveva stimato insufficiente, nella sua osservazione, il dimensionamento previsto per l’Utoe che ne comprende l’area. Secondo Intec, infatti, sarebbe necessario che il piano strutturale accogliesse le necessità di sviluppo del polo tecnologico “confermando la riserva esistente nell’attuale regolamento urbanistico (corrispondente a 7500 metri quadrati)” a favore del parco urbano dell’innovazione. Un’osservazione ritenuta però non accoglibile perché il piano strutturale, per il polo di Sorbano, indica ambiti di impegno di suolo non urbanizzato attraverso la conferenza di copianificazione. Sarà quindi il successivo piano operativo a dotare di specifiche previsioni urbanistiche e opportuno dimensionamento l’area.
I problemi di traffico nel tratto a sud di Pontetetto sono stati invece al centro dell’osservazione del comitato Viabilità e ambiente, che ha proposto al piano strutturale di individuare tracciati alternativi per bypassare la zona, indicando ipotesi che vanno tuttavia a interferire con ambiti di alto valore naturalistico e ambientale, riconosciuti come patrimonio territoriale e invarianti strutturali dal piano e identificate come siti di interesse comunitario (Sic) della Rete Nataura 2000. Sarà quindi il piano operativo a farsi carico di trovare soluzioni compatibili per mitigare l’eccesso di traffico nella zona a sud di Pontetetto.
Starc, nella sua osservazione, lamenta profili di incoerenza tra i contenuti del rapporto ambientale (quadro valutativo) del piano strutturale e il progetto di elettrodotto proposto da Terna che però – controdeduce l’ufficio urbanistica – in quanto opera di interesse nazionale, può soltanto essere recepita del piano strutturale comunale, che ne prende atto sulla base degli atti amministrativi e procedimentali approvati. A Starc, inoltre, sta a cuore il ripristino ambientale della cava Batano: il piano strutturale, pur non avendo competenza nel controllo dell’attuazione delle prescrizioni riportate dal comitato, indica al piano operativo specifici obiettivi di qualificazione paesaggistica per gli ambiti delle attività estrattive e delle cave, attive e inattive.
In particolare, il piano operativo dovrà redigere il censimento delle cave dismesse, escluse dal piano regionale delle attività estrattive (Praer) allo scopo di avere chiare le criticità nel processo di rinaturalizzazione e definire una disciplina specifica per tutelarle; dovrà inoltre, tra gli altri obiettivi, predisporre progetti unitari di recupero paesaggistico e ambientale delle singole cave, che saranno concretizzati con piani attuativi di iniziativa pubblica o privata.
L’associazione culturale Il Tondo concentra le sue osservazioni sul quartiere di San Vito, chiedendo che il percorso di mobilità lenta indicato nella cartografia del piano strutturale adottato risulti prevalentemente pedonale, per meglio strutturare il progetto di giardino e parco urbano. Pur ribadendo il valore non conformativo del piano, l’ufficio urbanistica ha ritenuto opportuno integrare la disciplina della viabilità di quartiere specificando che il futuro piano operativo potrà valutare di inserire tratti in cui la modalità pedonale prevale su quella ciclabile e viceversa. Infine, Il Tondo chiedeva di inserire le corti storiche tra la via vecchia e la nuova Pesciatina nel tratto tra il tondo di San Vito e la chiesa vecchia, nel perimetro dell’ambito che il piano strutturale individua come dequalificato o non utilizzato e per questo destinato ad azioni di riqualificazione e valorizzazione urbana: una richiesta non accoglibile perché la realtà espressa da quel brano di città non ha le caratteristiche di quel tessuto. Si tiene comunque a sottolineare che “il piano operativo potrà in ogni caso stabilire ricuciture, contatti e previsioni che armonizzino di due contesti”.