Mammini: “Aree agricole edificabili? Una bufala”

29 dicembre 2016 | 11:19
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Mammini: “Aree agricole edificabili? Una bufala”

Nel dibattito sul nuovo piano strutturale, che il consiglio comunale di Lucca intende approvare nei primi mesi dell’anno nuovo, interviene l’assessore all’urbanistica Serena Mammini. Lo fa con un post affidato a Facebook, per chiarire ulteriormente gli effetti sul territorio dei nuovi strumenti: “Leggiamo qua e là che con questo piano strutturale circa 100 mila metri quadrati di terreno agricolo diventeranno possibili aree edificabili. Assolutamente no, si tratta chiaramente di una bufala, una delle tante che girano in questo periodo, volutamente messa su per fare clamore, disinformazione e per gettare fanghiglia. Le minori entrate Imu in seguito all’adozione del piano lo dimostrano”, esordisce la Mammini, riferendosi al minor incasso per il Comune di circa 460 mila euro di Imu su base annua (230 mila euro per il 2016) in seguito all’attuazione delle norme di salvaguardia e alla ridefinizione delle aree fabbricabili che l’adozione del piano ha comportato.

“Possiamo provare a spiegare un’altra volta, se servisse: il perimetro del territorio urbanizzato – continua la Mammini – comprende anche aree inedificate interne e parchi che nessuno si sogna di trasformare, ma che sono a tutti gli effetti interne al tessuto urbanizzato vuoi per la loro collocazione geografica vuoi per la loro funzione urbana. Un parco urbano sta all’interno del perimetro del territorio urbanizzato ma non è agricolo. L’agricoltura è un’altra cosa ed ha altre regole, inconciliabili con il tessuto urbano, dove trovano propriamente posto solo gli orti urbani che rappresentano una tipologia di verde sociale. Non so proprio da dove venga questo numero di metri quadrati (100 mila, che riempie la bocca di chi vomita falsità) di territorio agricolo che sarebbero diventati aree edificabili – conclude l’assessore – soprattutto perché non è il piano strutturale a stabilire l’edificabilità delle aree. Neppure sarebbe possibile, anche volendolo, perché il piano non è conformativo del regime dei suoli. Forse guardando le carte si capisce bene qual è l’equivoco su cui si vuole giocare”. 
Sempre sul social network l’assessore Mammini ha voluto riprendere alcuni punti salienti della filosofia del piano strutturale: “È tramontata – scrive – la stagione dell’urbanistica dei volumi e della contabilità, del pallottoliere delle Utoe che a Lucca era esploso; oggi ci muove la volontà di puntare a una città più giusta e capace di valorizzare la sua bellezza”; e ancora: “Abbiamo voluto tracciare un disegno che consenta a Lucca di ritrovare un ordine e un’armonia degli spazi pubblici, creando nuovi equilibri tra servizi e abitazioni per favorire l’incontro, la relazione e la condivisione. Abbiamo per la prima volta posto la persona al centro della pianificazione, riconoscendone i bisogni, intercettandone le aspirazioni e restituendole il valore di essere misura delle nostre scelte”.