Marchetti attacca: “Cisterna all’Isi di Barga, costi spropositati”

Il capogruppo di Forza Italia in consiglio provinciale, Maurizio Marchetti, ha protestato vivacemente nei confronti di un provvedimento portato all’approvazione dalla maggioranza che prevede una spesa per la sostituzione e bonifica di una cisterna di gasolio all’Isi di Barga del costo di 230mila euro. “Quanto portato dalla maggioranza nell’ultimo consiglio provinciale è veramente strabiliante e potrebbe cambiare le abitudini lessicali della provincia di Lucca – attacca Marchetti -. Infatti non si userà più dire ‘costa quanto il Serchio ai lucchesi’ per definire una spesa assolutamente sproporzionata e insostenibile, ma verrà detto ‘costa quanto la cisterna di gasolio dell’Isi di Barga’”.
“La metto sull’ironia – prosegue Marchetti – perché non sono un magistrato civile o della Corte dei Conti, altrimenti mi metterei a fare altre ricerche. Tutto questo l’ho sottolineato durante la seduta, nell’imbarazzo generale, in primis del presidente Menesini. Entrando nel dettaglio, si tratta della richiesta alla Regione Toscana, nell’ambito del piano triennale regionale di edilizia scolastica, di un contributo da inserire nel contesto della costruzione della nuova sede dell’Isi di Barga. Per bonificare il sito, vengono richiesti 230mila euro per sostenere la prima fase di analisi e indagini per il piano di caratterizzazione e analisi del rischio, come si legge nel provvedimento portato in consiglio provinciale. Si tratta di bonificare un’area dove è stata rinvenuta una vecchia cisterna a gasolio, che non funziona più dal 2001, quando ne era stata installata una a metano. Quando è stata rimossa è stata notata una estesa infiltrazione di idrocarburi e si è proceduto con questa richiesta. I costi fissati sono notevolissimi: 121mila euro per lo smaltimento delle terre di scavo, 83.500 euro di spese tecniche per geologo, ingegnere e chimico e 25mila per eventuali spese aggiuntive. Sinceramente mi pare troppo e non vorrei che fra qualche anno emergessero problemi per queste valutazioni esagerate. Quando le scuole provinciali vivono in situazioni di precarietà e in certi casi di pericolosità, spendere 230mila euro per una cisterna in disuso non è fuori logica? Mi fermo qui, sperando di non dover aggiungere altro fra qualche tempo”.