
Proseguono i lavori della commissione urbanistica in vista della definitiva approvazione del piano strutturale. Nell’ultima seduta, dello scorso 27 dicembre, si è andati al voto sulle modifiche proposte alle controdeduzioni degli uffici del Comune alle osservazioni della Regione.
A spiegare nel dettaglio il significato del voto è il professor Piero Angelini di Governare Lucca: “Nella seduta del 27 – dice – si sono fatte scelte politiche accettando, contro la giunta, l’osservazione della Regione di verificare meglio la perimetrazione delle aree urbanizzate, dove sono state introdotte, contro la legge, circa 100mila metri quadri di aree agricole. Si è accettata poi l’osservazione della Regione, contro la proposta della giunta, ma con in voto del presidente Pagliaro, di ridurre da 84500 metri quadri di superficie utile lorda a 58mila metri quadri di superficie utila lorda il dimensionamento per la nuova edificazione residenziale. Si è deciso poi, contro Regione e giunta, di destinare le strutture sanitarie dismesse ad usi pubblici, come prevede la legge 67/1988 che ha assicurato 166 milioni al progetto nuovi ospedali, con il rispetto di una tale condizione”.
I motivi del voto in commissione contrarie alle controdeduzioni degli uffici è legata alla particolare commissione dell’organismo stesso: “Una tale decisione anomala – spiega Angelini – è stata presa perché l’attuale minoranza è maggioranza in commissione urbanistica; ma questo succede perché la commissione è stata fatta secondo i dati delle elezioni, quando l’alleanza, poi sfatta disinvoltamente da Tambellini, tra Pd, Sinistra Unita, Idv eccetera, aveva dato la vittoria all’attuale sindaco”.
Angelini, poi, se la prende con l’assenza dei rappresentanti di giunta in commissione: “!uindici giorni fa è apparso il sindaco – ricorda Angelini – che si è trattenuto solo per dare un termine ai lavori della commissione, precisamente il 31 gennaio; termine indecente, dal momento che, attualmente, la giunta ha presentato soltanto 30 controdeduzioni alle 413 osservazioni presentate dai cittadini”. Per questo Angelini ha chiesto di mettere all’ordine del giorno delle prossime commissioni una serie di osservazioni, circa una trentina per ora, da votare “a prescindere dal parere della giunta, che tarda colpevolmente e in modo ostruzionistico. aturalmente so bene che tutto finirà in Consiglio, con una maggioranza che voterà compatta le proposte della giunta, che neppure conosce e che riguardano cittadini innocenti, le cui proposte dovrebbero quantomeno essere vagliate e decise pubblicamente, non soltanto nelle segrete stanze, non si sa poi da chi, che non risponde comunque a nessuno. Protesto come cittadino che vorrebbe che la politica fosse ancora contrassegnata da verità, trasparenza, partecipazione. Purtroppo non è più così, da molto tempo”.