Mammini: “Col Ps funzioni essenziali per una città moderna”

31 dicembre 2016 | 16:16
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Mammini: “Col Ps funzioni essenziali per una città moderna”

C’è il piano strutturale al centro del messaggio di fine anno dell’assessore Serena Mammini. Fra risposta alle polemiche e sottolineatura di alcuni contenuti strategici del piano.
L’assessora parte proprio dalle polemiche: “Quale responsabilità dimostra una certa politica  dice – che utilizza il tempo, bene esauribile, per parlarsi addosso in un monotono e sterile ping pong per poi lasciare tutto com’è senza affrontare gli annosi problemi? Lo chiedo alla città, perché la politica – così come la intende questa amministrazione – è e rimane al suo servizio. Quando ci siamo candidati per amministrarla, nel 2012, nel nostro programma c’era anche il rinnovo degli strumenti urbanistici. Su quelle linee programmatiche abbiamo ricevuto la fiducia dei cittadini lucchesi e a questo patto ci atteniamo”.

“Il piano strutturale adottato – dice l’assessora – sarà approvato dalla consiliatura Tambellini e non sarà certo la panacea di tutti i mali della società, ma si propone di disegnare una città più armoniosa favorendone significativi miglioramenti e sviluppo coerente. Qualche politico si è molto agitato in questi mesi per costruire un altro racconto, fatto di inesattezze, sfondoni, subdole bugie fatte penetrare in ragionamenti strampalati. Forse compito dell’essere minoranza? Ognuno lo interpreta come vuole. Si cerca di cavalcare la complessità della disciplina tecnica per mescolare numeri, unità di misura, cartografie, strumenti diversi, shakerando disinformazione, anche perché demolire è assai più facile che costruire con responsabilità qualcosa di nuovo, di utile. Noi vogliamo rispondere in positivo alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato e concederne loro altrettanta, consapevoli che le persone hanno necessità di vedere migliorati gli annosi problemi, hanno voglia di concretezza e non ne possono più della politica deteriore che si parla addosso con frasi fatte e non risolve, che si guarda l’ombelico in un continuo rimpallo di responsabilità, in un continuo gioco dell’oca”.
Nessuna semplificazione, dunque, dall’amministrazione, nello spiegare i contenuti del piano: “Il piano strutturale – dice Mammini – abbiamo voluto comunicarlo con precisione, senza approssimazioni semplicistiche (perché agli slogan vuoti devono tornare a sostituirsi i contenuti). Ben vengano le sintesi, le frasi orecchiabili, ma le bugie no. Non esiste, per esempio, lo slogan da altri inventato di consumo di suolo zero. Abbiamo semplicemente detto e scritto che ad ogni nuovo intervento, se ci sarà, o ad ogni recupero, dovrà corrispondere suolo rigenerato. Questo concetto esprime un principio realistico perché nessuno può ridisegnare la città se tutto deve rimanere così com’è. E questo peraltro ci porta al cuore del problema da cui siamo necessariamente partiti: un territorio compromesso da zone industriali sparse senza alcun criterio e mal servite, viabilità carenti, costruzioni a macchia d’olio, aree cittadine scollegate e consegnate ad un micidiale traffico ad alto scorrimento e, al loro interno, strade di quartiere senza marciapiedi e piste ciclabili. È in questo contesto che noi siamo intervenuti pensando a funzioni essenziali ed ecocomptaibili per una città moderna: via a qualsiasi forma di traffico pesante nei quartieri, servizi sociali, spazi verdi, aree aggregative, strutture dedicate allo sport e cultura. Il “bilancio positivo”, che troverà pratica attuazione con il piano pperativo, tenterà di restituire tutto questo. Altrimenti con le sole risorse dei bilanci comunali saremo destinati a procedere sempre a piccoli pezzi e a minuscoli bocconi. Sappiamo cosa è successo con gli oneri di urbanizzazione: permessi a pioggia e risorse utilizzate per lo più in spesa corrente, con conseguente carenza di restituzione di città pubblica”.
“Questa amministrazione – conclude Mammini – ha dato una sua lettura del territorio e del suo futuro, l’ha condivisa con i cittadini, l’ha tradotta in dispositivi tecnici seguendo le nuove leggi regionali sul governo del territorio, l’ha raccontata nel lungo percorso di partecipazione (disertato da quei pochi che oggi ne lamentano la carenza), sui social, sulla stampa, sul sito istituzionale ma soprattutto incontrando una per una le persone che hanno voluto fare domande, lasciare un contributo, chiedere un chiarimento. Un dialogo che ha avuto nella fase di risposta alle osservazioni un ulteriore momento e che arriverà a sintesi con i passaggi in consiglio comunale che approveranno il progetto piano strutturale così migliorato, il nuovo piano strutturale della città di Lucca”.