Nannipieri: “Mura, costruiamo una nuova Porta”

3 gennaio 2017 | 10:19
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Nannipieri: “Mura, costruiamo una nuova Porta”

Non è nuovo a proposte eccentriche lo storico dell’arte Luca Nannipieri ma quella che riguarda le Mura è sicuramente una delle più singolari: “Lasciamo un segno duraturo del nostro tempo – dice -: facciamo una nuova Porta monumentale che fori le Mura di Lucca e si apra alla città. Sarà la Porta del XXI secolo, che dimostri tutta la nostra modernità, il nostro tempo, il nostro essere contemporanei. Il passato va conservato, ma non possiamo mummificarci nell’adorazione del passato. Noi siamo vivi, vogliamo testimoniare il nostro vivere, il nostro esserci, il nostro durare nel tempo lasciando un segno a futura memoria”.

“I secoli migliori, sia per esigenza urbanistica e viaria, sia per dimostrare forza e prestigio della città – aggiunge -, costruirono Porta San Pietro (1565), Porta Santa Maria (1592-1594) e Porta San Donato Nuova (1629-1637). Nell’Ottocento fecero Porta Elisa (1809-1811), nel Novecento fecero Porta Sant’Anna (1911) e Porta San Jacopo (1931). Siamo ancora capaci di grandezza o sappiamo solo lucidare l’argenteria del passato? Mi rivolgo ai cittadini di Lucca, mi rivolgo agli imprenditori, ai commercianti, ai dipendenti pubblici, ai giovani, ai banchieri, mi rivolgo a tutti voi: abbiamo una città bellissima, ma quali segni vogliamo lasciare del nostro tempo per dire che siamo esistiti in una delle più belle città d’Italia? Costruiamo una nuova Porta monumentale. Il restauro del passato, seppur doveroso e necessario, non ci basta. Perché, come uomini presenti, siamo chiamati ad essere protagonisti della scena del nostro tempo, non solo custodi del tempo passato. Con la nuova Porta la viabilità e lo stradario si modificheranno di conseguenza, ma cambierà anche la nostra concezione della città perché, finalmente, ne saremo stati artefici, non solo restauratori e conservatori. La Porta del XXI secolo aspetta di essere da noi costruita e aperta! Ho già un’idea precisa su dove possa esser fatta, ma discutiamone assieme. La decisione deve essere collettiva”.