Pd, ultimi tentativi per evitare le primarie

13 gennaio 2017 | 17:39
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Pd, ultimi tentativi per evitare le primarie

Pd, costituita la commissione per le primarie. I nomi, scelti dal commissario del partito Stefano Bruzzesi, rispettando gli equilibri del partito sono qualli di Elena Cardiello, responsabile organizzativa del partito, Gianni Giannini del Pd Lucca Sud, Daniele Maffei, ex componente della segreteria comunale e Giampiero Tovani e Stefano Gherardi della segreteria territoriale. La prima riunione per gli adempimenti in vista dell’eventuale effettuazione delle primarie è fissata per lunedì (16 gennaio) alle 18 nella sede del Pd territoriale di via Barbantini. Ma mentre si sistemano le procedure in vista del voto è ancora attivo un tentativo per avvicinare le diverse anime del partito che non hanno trovato un’intesa nei tempi che erano stati dettati dal commissario Bruzzesi. Un tentativo per una sorta di accordo-bis, su altre basi, che porti come corollario la mancata presentazione di candidature per le primarie di partito e lasci come candidato solo quello di diritto, il sindaco uscente Alessandro Tambellini. Trattativa difficile, a fari spenti, ma non impossibile da condurre in porto anche se i tempi sembrano comunque stretti. La raccolta delle firme per le candidature, se il direttivo regionale la settimana prossima dovesse decidere per un voto il 19 febbraio, scadrebbe entro la fine del mese. Quindi se accordo sarà l’intesa è da trovare al massimo entro l’inizio della prossima settimana. Altrimenti si dovrà capire se il sindaco vorrà sottoporsi a una sfida alle primarie contro un esponente renziano oppure vorrà correre da solo contro quello che rimarrà a quel punto l’unico candidato del Pd, ovvero colui che raccoglierà le firme per le primarie, presumibilmente il consigliere regionale Stefano Baccelli.

I renziani, tuttavia, non sembrano più disposti a fare concessioni, dopo essersi voluti mettere ad un tavolo con il sindaco, per trovare una sintesi che garantisse, a parer loro, una “giusta rappresentanza” nella futura amministrazione. Non una questione di poltrone, ma di principio, un modo per consentire, è il mantra dei renziani, al candidato Tambellini di allargare il bacino di sostegno, a partire da quella parte della base del partito che negli ultimi anni, si sarebbe sentita di fatto esclusa dalle scelte di sindaco e giunta. Il timer ormai è partito e probabilmente non si attenderà più di lunedì o martedì prossimi per definire la situazione. Il sindaco si è sforzato, con un intervento all’indomani del via all’iter per le primarie, di dichiarare disponibilità al dialogo. Ma molti dei suoi sostenitori continuano ad essere convinti che quel dialogo con i renziani sia impossibile. Così come alcuni ultrà (così li ha definiti il commissario Bruzzesi) della parte “avversa”.
E ancora una volta la sensazione è che tutto dipenderà dalle scelte del primo cittadino: accettare un accordo con i renziani dando loro quella “prova tangibile” per cui, se lo sosterranno nella corsa al secondo mandato, non saranno “messi all’angolo”, oppure determinare lo strappo e correre da solo con i suoi fedelissimi.
Un passo che potrebbe portare ripercussioni non soltanto sulla campagna elettorale, ma, come è facile immaginare, anche sugli ultimi mesi di mandato.