Del Ghingaro: “Pd Lucca, uno spettacolo triste”

15 gennaio 2017 | 18:59
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Del Ghingaro: “Pd Lucca, uno spettacolo triste”

Elezioni amministrative a Lucca, è stallo nel Pd in attesa di capire se si andrà allo scontro oppure a una soluzione pacifica nella querelle fra le due anime del partito evitando così il ricorso a primarie fratricide o comunque di rottura.
E in questo silenzio prima (o dopo) la tempesta, interviene anche il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, che di “rotture” se ne intende, avendo vinto le elezioni viareggine proprio schierandosi contro il suo (ex) partito di appartenenza dopo che non si erano volute svolgere le primarie pur richieste.
“Penso che il Pd lucchese – scrive sulla sua pagina Facebook – si debba rinvenire velocemente, per evitare di continuare a fare brutte figure. Lo penso perchè a Lucca, in vista delle amministrative, sta dando uno spettacolo triste, infarcito di comportamenti tipici della vecchia politica, quella che il suo leader Renzi avrebbe invece voluto rottamare. Trattative sul numero dei candidati per area di appartenenza, numero di assessori divisi per corrente, tentativo di impallare il sindaco uscente con ricatti politici vari, sindaco uscente effettivamente impallato che reagisce male, impermalosito. Tattiche tipiche della passata nomenclatura democristiana, che però queste cose le sapeva fare bene, infatti ha governato per quarant’anni, con politici di indubbia furbizia e abilità. Oggi a Lucca questa politica stantia non viene capita da nessuno, nemmeno e soprattutto da chi la mette in atto e se il Partito Democratico non si rinverrá velocemente i cittadini lo puniranno, come troppe volte é successo negli ultimi tempi in Toscana”.

“Lo penso anche perchè in Versilia sta succedendo di peggio – prosegue – Dopo aver perso Pietrasanta e Viareggio (avendo negato le primarie al sottoscritto, avendo imposto un candidato che poi ho battuto), dopo aver tenuto un comportamento stalinista nei confronti dei vincenti, molti iscritti e simpatizzanti Pd (compreso il sottoscritto), con sospensioni, espulsioni, mancati tesseramenti, inventando scuse arditissime e improbabili, ha utilizzato i metodi della prima repubblica in fatto di vendette: tutti i candidati dell’amministrazione di Viareggio fuori dai rappresentanti in Provincia (secondo comune per numero di abitanti), nessun membro di Viareggio nel direttivo del oarco Migliarino S.Rossore (Viareggio è il secondo comune per estensione dentro l’ente), Viareggio fuori dalla gestione Erp (e qui il numero degli appartamenti gestiti è il più alto rispetto agli altri comuni), e potrei andare avanti. Vendette stupide, quanto rozze che dimostrano insicurezza e scarsissimo senso delle istituzioni e della democratica. E naturalmente coloro che hanno portato al disastro il partito (numero di tessere ridicolo rispetto agli abitanti e ai simpatizzanti e soprattutto disaffezione drammatica tra i cittadini) sono ancora lì al loro posto, a raschiare il barile del livore e a preparare il terreno per nuove e annunciate sconfitte”.
“In Toscana e in Lucchesia – commenta – quindi il Partito Democratico dimostra soprattutto una cosa: che non è connesso con i territori, in grado di “sentire” gli umori dei cittadini, all’altezza di proporre una linea politica condivisa, moderna e innovativa. In realtá è occupato a inventare trame, a smerlettare con i fili delle ombre, a cercare nemici per trovare un modo di avere una linea comune, perché le proposte, le idee, quelle che una volta si chiamavano “linee” sono irrimediabilmente scomparse. E allora? E allora rinvenitevi, dico io. Rinvenitevi velocemente o sará un disastro, a Lucca come in Versilia. Aprite porte e finestre al cambiamento, ascoltate i cittadini, mettetevi al loro posto, provate a dare soluzione ai loro problemi e non alle vostre priorità di bottega e di corrente. Insomma lo dico di nuovo, sommessamente, da iscritto espulso, da simpatizzante mortificato, da sindaco e da cittadino: rinvenitevi!”.