
Michele Francesconi, ex Agenda per Lucca, vuole rispolverare le scritte Libertas alle porte delle Mura di Lucca. Per allontanare quello che definisce il pericolo fiorentino dopo il placet alla ricandidatura di Alessandro Tambellini a sindaco di Lucca. “Ancora una volta – commenta – le sorti di Lucca vengono determinate da Firenze e all’interno della Regione. Non bastavano 40 anni di decisioni politiche sciagurate che hanno penalizzato il nostro territorio a livello di investimenti ed infrastrutture e che ci hanno tagliato fuori dalle più importanti scelte strategiche degli ultimi decenni, non bastava il ridicolo sistema ferroviaro regionale che attraversa il nostro territorio, la viabilità e il conseguente inquinamento a cui siamo destinati, le infinite attese al pronto soccorso e la mancanza dei posti letto che ci assicura il Sistema sanitario regionale, non bastava la scellerata scelta del nuovo ospedale, adesso il Pd regionale indica ai lucchesi anche il nome del prossimo sindaco”.
“Del resto – prosegue Francesconi – chi meglio di Tambellini poteva garantire la subalternità di Lucca rispetto a Firenze e alla Regione Toscana? Chi meglio del sindaco uscente che ha dato prova in questi ultimi cinque anni (e non solo) di saper accettare tutto senza ribellarsi mai? Ma soprattutto da cittadino lucchese mi chiedo: cosa ci aspetterebbe nel prossimo quinquennio adesso che Tambellini deve ringraziare il governatore Rossi (anche) per la propria ricandidatura ? Ma la cosa che fa più inorridire in questa sceneggiata invernale a risoluzione regionale è il fatto che mai si è parlato del futuro della città, dei suoi problemi e di un minimo di autocritica ed assunzione di responsabilità. Perché le liti in politica sono comprensibili, le diverse visioni anche all’interno dello stesso partito sono accettabili, basta che alla base ci sia una diversa opinione sul futuro della città, sulle scelte amministrative e strategiche da compiere, sui contenuti. Niente di tutto questo. L’accordo non avviene sul rafforzamento della linea ferroviaria, sulla terza corsia autostradale, sulla gestione dei rifiuti o delle acque, sulla gestione della sanità o dell’ospedale. L’accordo si trova sul numero dei candidati rossiani o renziani nelle liste, sul numero di assessorati da distribuire alle varie anime, senza ritegno o timore che Lucca, ormai scoraggiata, si indigni”.
“Personalmente – conclude Francesconi – sono convinto del contrario. Credo che i miei concittadini siano stanchi degli accordi a ribasso presi sulla nostra pelle, dei giochi di potere e dei patti sottobanco, degli strapuntini distribuiti per soddisfare le manie di potere, delle scelte calate dall’alto che da troppi anni ingessano la città. Certo non possiamo fare tutto da soli, serve coraggio da parte di tutti, non solo della società civile. Anche le forze politiche, quelle che non si riconoscono in questo modo di pensare, quelle alternative al Partito Democratico dovranno collaborare fattivamente a questo processo di “liberazione”. Perché Lucca ha bisogno di un nuovo sindaco che compia le proprie scelte nell’unico interesse dei propri cittadini, che risponda unicamente agli stessi che non subisca le pressioni politiche di un partito egemone, che abbia una visione strategica per il suo sviluppo ed il suo futuro. Un uomo libero, senza scheletri nell’armadio, senza doveri di riconoscenza, senza tessere di partito e correnti da rappresentare che abbia come unico interesse il benessere dalla città”.