





Si chiama Noi per Lucca (nome che ricorda una delle liste centriste che appoggiò Favilla nel 2012) il movimento che propone Marco Santi Guerrieri come futuro sindaco di Lucca. E’ stato proprio il candidato, al Dopolavoro Ferroviario, a presentare simbolo e primi slogan di una campagna elettorale da “indipendente”, che pure auspica il superamento dell’esperienze della giunta Tambellini nel nome dell’unità del centrodestra.
“In questa campagna elettorale – ha detto Santi Guerrieri – voglio mostrare il mio modo di fare politica, usando un simbolo che è diviso in due parti. Sopra il nome della lista e la città di Lucca, sotto uno spazio bianco dove ognuno potrà esprimere i propri contenuti in vista del programma elettorale. Questo è un messaggio diretto alla cittadinanza attiva e che produce reddito, per riprenderci in pieno la nostra sovranità”.
“D’altronde – spiega Santi Guerrieri – nel nostro Dna cittadino c’è la vecchia polis. Da troppo tempo si sottraggono risorse alla cittadinanza, al welfare, alle persone che veramente hanno bisogno. Non entro nel merito del discorso sugli immigrati: da sempre dico che chiunque abbia bisogno per motivi di incolumità personale va aiutato, ma per tutti gli altri casi non si può continuare a prelevare sovranità ai cittadini”.
Tanti gli slogan già studiati per una campagna elettorale che si annuncia aggressiva. Il primo è, appunto, “Cittadinanza sovrana”. “I cittadini – spiega Santi Guerrieri – devono essere sovrani. Basta con la dicotomia fra Comune e cittadini. Sindaco, giunta e Consiglio devono rappresentare tutta la città. Basta con gli annuncia come quello dell’assessore Sichi che ha detto che destinerà 200mila euro alle famiglie bisognose, ai rifacimenti di strade dell’ultimo minuto e ai tagli del nastro. Questa noi la chiamiamo propaganda”. In questo senso la campagna elettorale si svolgerà principalmente nei quartieri di periferia: “Una campagna – dice il candidato – il più possibile trasversale e che parli dei problemi veri della gente. Già nel 2015 nel corso della campagna elettorale per le regionali sono andato nei quartieri popolari e non da Pult da fare un aperitivo. La destra, d’altronde, quella vera sta dalla parte dei deboli, non degli industriali e del capitale”.
Altro slogan è “Ora basta”. “Troppe le chiacchiere e i discorsi – prosegue – Tutto va male, a cominciare dalla sanità, di cui il sindaco è il primo responsabile”. Naturale corollario il messaggio “Tambellini vattene”. “Non abbiamo nulla – spiega l’ex Fratelli d’Italia – contro la persona. Ma contro la sua attività politica e amministrativa sì. Si pensi al degrado dell’Oltreserchio, dove abito io. E invece si pensa al “tubone” per le fognature solo in campagna elettorale. Fior di milioni, invece, vanno a finire per i quartieri che producono preferenze per il sindaco come Sant’Anna e San Concordio. Io, invece, andrò nei quartieri di periferia, a parlare agli italiani, ai lucchesi”.
Altro obiettivo è dire stop all’invasione dei migranti: “Continuanmo a importare – spiega – accattoni e cooperative, che arraffano milioni grazie alla presenza di questi “ospiti” che sono arrivati a oltre duecento”. Santi Guerrieri ricorda anche il “famoso” progetto di accoglienza per i Rom e Sinti del campo delle Tagliate: “Un progetto che risale al 2015 – ricorda Santi Guwrrieri – da 2 milioni di euro. Ma se i Rom sono italiani perché devono avere tutto con i nostri soldi? E’ qui che si esercita la sovranità, per evitare che questo accada anche in futuro: se questi politici non hanno scrupoli, infatti, possono solo fare del male. E la sovranità, ribadisco, non è una cosa di destra, ma è una cosa che appartiere al popolo, come sancito in Costituzione”.
Anche l’ex assessore di Capannori, Francesco Lucchesi, un altro dei fuoriusciti da Fratelli d’Italia, sostiene la campagna di Santi Guerrieri verso Palazzo Orsetti: “Il male della sanità locale? – dice – Colpa del governatore Rossi, ex assessore alla sanità, che ha sempre governato la sanità in Regione. Lucca viene considerata da Firenze periferia brutta e da non tenere in conto. Per cambiare le cose serve l’impegno di tutti i cittadini. Intanto i consensi ci sono, li abbiamo valutati assieme ad altre persone che lavorano a questo progetto”.
Capitolo alleanze, Santi Guerrieri conferma di voler correre da “indipendente”: “Da cittadino però – dice – ci mettiamo in un’area ben precisa. Nel centrodestra Matteoli e Pera vogliono condizionare l’attività politica lucchese, ma stanno facendo male tutti e due. Mancano nelle loro proposte i giovani e le novità e se non c’è novità l’elettorato pensa che “tanto non cambia niente”. Auspico però che il centrodestra trovi una soliuzione di unità, al di là della mia posizione, e che si mettano insieme perché altrimenti non si vince. Certo, se ci fosse una unità complessiva per giocare a vincere a quel punto le possibilità sarebbero tante, un appoggio o un apparentamento al secondo turno. E poi non è scritto da nessuna parte che debba essere io a fare un passo verso gli altri. Io non sono né più brutto né più cattivo né peggio degli altri e sono aperto a tutti coloro che vogliano fare questo percorso con me”.
Concetto che ribadisce anche Lucchesi: “Non faremo passi indietro – conclude – dopo che è stato del tutto evidente che c’era la necessità di fare un passo avanti da parte nostra. Semmai potremmo fare un passo di lato per contribuire a una vittoria che si dimostrasse certa del centrodestra”.
Enrico Pace