
No al teatrino della politica a livello nazionale che poi si ripercuote sui territori. E’ questo l’appello accorato del sindaco di Capannori e presidente della Provincia, Luca Menesini, che commenta così il balletto di riposizionamento post-referendum a livello nazionale.
“Il 2017 doveva essere un anno di cambiamenti – dice Menesini – e invece si profila come uno dei più tristi. Perché tutti i partiti stanno a fare i propri conti – chi vuole dimostrare di essere il primo partito in termini elettorali, vedi Pd e Movimento 5 Stelle; chi vuole affermare quanto conta per determinare un governo, vedi Lega Nord e quel nuovo contenitore di Sinistra che sta nascendo con alla guida D’Alema, altri pezzi della sinistra del Pd e Vendola e co, e che però non vuole più votare perché ha bisogno di tempo per costruirsi una base elettorale almeno un poco solida – ma nessuno pensa che con questo scenario il prossimo governo durerà, ancora una volta, quanto un gatto sull’Aurelia (forse meno, i gatti sono animali furbi)”.
“Mi dicono – prosegue Menesini – che il Pd vuole ripartire dai sindaci. Bene che lo faccia, ci ascolti. Perché le persone oggi vivono difficoltà vere come l’occupazione, lo sbarcare il lunario ogni mese, la possibilità di un futuro concreto per i giovani. E da sindaco che non si vergogna a dire che si riconosce nei valori del centrosinistra e che il suo partito di riferimento è il Pd, chiedo ai miei rappresentanti nazionali di pensare a quello che conta per i nostri cittadini e di guidare gli altri partiti in questa riflessione. Nella vita ci sono delle priorità, e quando si fa politica non possono essere le proprie. Ci vuole un governo che possa governare, per cinque anni, e che possa realizzare riforme indispensabili per migliorare le condizioni sociali, economiche e quindi di vita delle persone. Sui territori, noi sindaci, ci inventiamo di tutto. Il contatto con i cittadini ci fa fare sforzi di fantasia, di driblaggio della burocrazia inenarrabili. E tutto per fare piccoli – ma significativi – miglioramenti. Ma ci vuole un governo che ci dia una mano. Ci vuole serietà e responsabilità. Ai propri conti ogni partito pensi dopo. Bisogna votare anche prima della scadenza naturale, non ci vedo nulla di male, anzi. Ma con una legge che garantisca la possibilità a un governo di avere una vera maggioranza parlamentare. Altrimenti quel teatrino che ci porta alle urne ogni 15 mesi continueremo a vederlo ancora per molti e molti anni”.