Fantozzi: “Con decalogo ad Asl sindaci Pd fanno solo melina”

8 febbraio 2017 | 18:55
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Fantozzi: “Con decalogo ad Asl sindaci Pd fanno solo melina”

Prima dei buoni propositi si ammettano fallimenti e responsabilità. Così la pensa Vittorio Fantozzi, unico sindaco di centrodestra della Piana, ieri al tavolo dei primi cittadini con il consigliere regionale Stefano baccelli per parlare di sanità: “Che bella la prova di unità offerta dai comuni della piana che, mettendo da parte la politica ed i partiti (uno, il Pd), fanno prevalere il bene pubblico giurando tutti per uno uno per tutti di risolvere i mali del San Luca, costosissimo Titanic ospedaliero, orgoglio della giunta regionale piddino ed oggetto di accurati esposti alla procura della Repubblica, come quello presentato dalla Cisl che mi sento di condividere”.

“Non è un caso che questo “volemose bene” – prosegue Fantozzi – si materializzi soltanto quando le responsabilità, specie politiche, di qualcosa che non va ma che anzi va malissimo, appartengono esclusivamente ad una parte chiaramente identificabile in quel Partito Democratico che governa la regione, disfattrice della sanità Toscana, la nostra non abolita provincia ed i comuni, sempre pronti a condividere democraticamente i guai e le malefatte derivanti ai cittadini dal loro modo di amministrare quanto a ritagliarsi l’esclusiva di un flash, ben inquadrati per fazioni e correnti, ad ogni taglio di nastro.È una prospettiva privilegiata da cui commentare una riunione come quella di ieri da parte del sottoscritto, unico persona e figura non tesserata Pd presente al tavolo di ieri”.
“Proporre dieci punti per il miglioramento della situazione del San Luca alla Regione – conclude Fantozzi – sperando di non urtarne la suscettibilità, quando basterebbe semplicemente esigere il pieno diritto ad un servizio sanitario efficiente, vuol dire prendersi gioco del cittadino facendo melina tra chi, preoccupato dalla protesta popolare con il voto che si avvicina, finge di ignorare le cause di un disastro la cui soluzione significa riconoscere il fallimento della riformata sanità toscana e con esse di non riconoscere i responsabili, dei quali va chiesto senza appello e con cortesia di occuparsi di altro, ma non certo della “pelle” dei cittadini lucchesi”.