Baldacci: “Azione Nazionale, per una destra sovranista e di governo”

Anche la galassia di destra si organizza per le prossime elezioni amministrative. Ma oltre ai candidati Fabio Barsanti di Casapound e Marco Santi Guerrieri che si presenterà sotto le insegne di Noi per Lucca c’è chi deve ancora scegliere la coalizione a cui aderire. Fra questi c’è Giovanni Baldacci, di Azione Nazionale. Baldacci, che ha partecipato in questi mesi all’esperienza di Alternativa Civica Lucca, attende gli sviluppi, a livello nazionale, del congresso di Area Nazionale – La Destra, il nuovo movimento politico di Alemanno, Storace, Menia e altri di cui Baldacci è segretario provinciale.
L’idea è quella di creare un movimento “sovranista” di destra. “Noi – dice Baldacci – vogliamo andare oltre gli slogan, per sostanziare un “sovranismo responsabile” con una cultura di governo e un programma serio e concreto. Vogliamo costruire un movimento radicato nel territorio, caratterizzato dalla partecipazione dal basso e dalla trasparenza organizzativa e decisionale, fondato sulla collaborazione tra le diverse generazioni, senza verticismi di potere e senza inganni demagogici. In questa battaglia di civiltà c’è la difesa delle tradizioni culturali e religiose, la promozione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico, la tutela dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali, nonché della lingua nazionale. Una battaglia che impegna il popolo”.
“Non è – spiega Baldacci – una difesa puramente conservativa ma una valorizzazione creativa proiettata verso il futuro. Senza i codici dell’identità è impossibile creare nuove produzioni di qualità e di eccellenza: è l’antico paradigma del Made in Italy, che perde forza nella misura in cui il nostro popolo smarrisce la propria identità e devasta il proprio ambiente naturale e culturale. capacità di circoscrivere l’appartenenza, freno allo sfruttamento e all’espansione mercantilista, reazione all’edonismo e al consumismo, utilizzo responsabile della tecnologia, sviluppo sostenibile e rispetto per l’ambiente. Il rispetto delle persone, della cultura e dell’ambiente non è separabile dalla difesa delle appartenenze comunitarie e nazionali: non è un caso che gli attacchi più gravi all’ambiente naturale, al patrimonio culturale, ai diritti sociali e all’integrità anche genetica del vivente”.
“Ma la vera rivoluzione – conclude Baldacci – sarà determinata dalla capacità dei partiti di riportare alle urne troppi milioni di astensionisti. È inaccettabile non tener conto di una rivolta popolare che si manifesta con un astensionismo superiore ad un fisiologico venti per cento, lasciando intatto il potere di cariche istituzionali – inclusi sindaci e governatori – eletti da meno della metà degli aventi diritto al voto. La sicurezza e la difesa comune, il controllo dei flussi migratori, regole per il commercio globale contro il dumping ambientale e sociale, la difesa del reddito dei lavoratori e la sicurezza sociale, l’approvvigionamento energetico, grandi progetti industriali, culturali e di ricerca che abbiano una ricaduta economica condivisa: questi sono gli obiettivi su cui vale la pena impegnarsi”.