
Un appello all’unità nel Pd. E’ quello che arriva dal sindaco di Capannori e presidente della Provincia, Luca Menesini. Un appello che parte dalla sua esperienza di sindaco: “A Capannori, circa tre anni fa (era il 9 febbraio 2014) – dice – abbiamo fatto le primarie di coalizione perché i cittadini scegliessero chi volevano come candidato sindaco. La partecipazione alle primarie è stata altissima; addirittura andarono a votare più cittadini di quelli che parteciparono al voto per la scelta del segretario nazionale del Pd avvenuta a dicembre 2013 (quando Renzi diventò segretario del partito, per capirci). Ovviamente durante la fase delle primarie abbiamo vissuto mesi di dibattito interno acceso, di scambi di battute anche forti. Mai, però, abbiamo superato il limite. Mai ci siamo offesi, mai abbiamo esasperato la divisione”.
“Anche perché – prosegue – l’idea che sta dietro a queste operazioni è lanciare programmi differenti, che partono dagli stessi valori di fondo, e che poi chi perde sostiene chi vince, lealmente e correttamente. Chi vince, dal canto suo, tiene conto delle proposte e dei contenuti espressi e portati avanti anche dagli altri, cosa che peraltro dovrebbe venire naturale visto che dal confronto solitamente nascono progetti migliori. Oggi sono quasi tre anni che la coalizione che a Capannori ha fatto le primarie – sì, dopo le primarie abbiamo vinto le elezioni, nel maggio del 2014 – governa e governa insieme. Con unità di intenti, dando la priorità ai cittadini, con la responsabilità di chi sente che guidare una comunità è un’esperienza straordinariamente bella quanto impegnativa e totalizzante”.
“Perché racconto questo, oggi? – chiarisce Menesini – Perché il Partito Democratico ha bisogno di prendere spunto dalle dimensioni locali in cui le opinioni diverse, i modi differenti di fare, le varie sfumature di sensibilità sono diventate e diventano ogni giorno punti di crescita e non continui motivi di divisione. Vanno bene le primarie, va bene il congresso, va bene tutto.
Ma poi prendiamoci tutti lo stesso impegno. Basta con la musica dell’io, io,io. Torniamo alla bellezza del noi”.