
“Tambellini non è il candidato del Pd e del centrosinistra ma contro il Pd”. Usa parole forti li candidato sindaco Matteo Garzella per la lista Avanti tutta per attaccare il primo cittadino uscente. A finire nel mirino delle critiche del presidente del consiglio comunale il “silenzio” di Tambellini sulle questioni aperte nel Partito democratico, non da ultimo quella di una possibile scissione.
“Tambellini è un uomo senza ideali e senza idee: il suo silenzio sulle questioni interne al Pd e alle possibili scissioni lo dimostra. Mentre il sindaco di Pistoia, uomo di Rossi – aggiunge Garzella – è uscito ieri attaccando il presidente della Regione e le sue posizioni a favore della scissione, da parte di Tambellini un silenzio assoluto che lo qualifica definitivamente come nemico di Renzi e del Pd. Tambellini sta con Rossi, D’Alema e Bersani, sta ormai fuori dal Pd per distruggere il centrosinistra. Gli elettori lucchesi che votano Renzi ed il partito democratico non si faranno ingannare, da oggi qualunque cosa dica, o lo costringano a dire, Tambellini non è più né il candidato del Pd né del centrosinistra ma contro”. Garzella va oltre nell’analisi delle candidature e soprattutto sottolinea come anche la scelta di Santini sia parte della stessa strategia: “Tambellini è ufficialmente il candidato di un accordo di potere che mette insieme gli interessi economici della Garfagnana con il potere di Firenze. Un patto scellerato che peraltro ha una sua gamba destra nel signor Santini, finto candidato del centrodestra al servizio di un furto legalizzato nei confronti delle liste civiche che invece davvero rappresentano il centrodestra e davvero vogliono come me cambiare Lucca, evitando di darla in mano a un patto scellerato di potere tra Lucca e Firenze. Il Santellini, fusione tra Santini e Tambellini, è un mostro a due teste che punta alla distruzione vera delle coalizioni che rappresentano i due candidati e al furto dei voti degli elettori che vedendo i simboli di quei partiti crederebbero di votare per chi li rappresenta e invece votano per chi quei simboli e quelle storie politiche punta a distruggerle”.