Pd nega la tessera a Garzella: “Hanno paura”

22 febbraio 2017 | 12:41
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Pd nega la tessera a Garzella: “Hanno paura”
Pd nega la tessera a Garzella: “Hanno paura”
Pd nega la tessera a Garzella: “Hanno paura”

Il Pd rifiuta il rinnovo della tessera a Matteo Garzella: ad annunciarlo è lo stesso candidato sindaco che oggi (22 febbraio) spiega come questo rappresenti un punto di svolta nell’alveo della campagna elettorale. Garzella attacca “il partito di Firenze” affermando che anche a Lucca si è consumata la scissione avvenuta a livello nazionale: “Qui la scissione c’è stata tra il gruppo dirigente locale ed il sottoscritto – attacca – ed è successo perché hanno paura del consenso che sta riscuotendo la mia candidatura. Un apprezzamento che non si ferma alla mia lista, andando verso molti mondi diversi del civismo e della politica in senso lato”.

Secondo il presidente del Consiglio comunale, inoltre, l’abbandono del Pd da parte del governatore della Toscana Enrico Rossi innesca conseguenze paradossali: “Tambellini è il suo candidato, come ha ricordato anche Remaschi – prosegue Garzella – ma Rossi esce dal Pd. Una situazione che non sta né in cielo né in terra, così come quella a livello ragionale: Parrini ha dichiarato che manterranno il governo, malgrado l’uscita di Rossi dai Dem. E’ chiaro che siamo di fronte ad un grande corto circuito che manda in confusione i componenti del partito e gli elettori”.
Ma andiamo con ordine: ieri Garzella si è presentato al circolo Pd di San Concordio, per rinnovare la sua tessera. Al suo arrivo, tuttavia, il segretario Gianni Giannini ha negato il rinnovo: “Ha addotto ragioni di regolamento – afferma il candidato – e francamente non pensavo potessero arrivare a tanto. Io sono andato lì per rinnovare, mentre loro facevano la scissione, sia a livello nazionale che con me. A questo punto sono loro a non meritare la mia tessera: non farò alcun tipo di ricorso, perché questa classe dirigente non rappresenta il vero Pd”. Sulle motivazioni che possono avere indotto questa scelta – a dire il vero nemmeno troppo inattesa – Garzella è chiaro: “Hanno una paura tremenda della mia candidatura – spiega – e questo mi rincuora perché vuol dire che il mio modo di stare in mezzo alla gente sortisce risultati anche ai loro occhi. Hanno pensato di poter svendere la città a Firenze ed io sono stato l’unico a denunciare gli inciuci. Sono il solo che si muove da mesi per un cambiamento vero e sono anche quello che ha denunciato la candidatura di Santini creata dal Pd. Questo Pd, però, mi sembra più vicino allo stalinismo e al fascismo, oggi”.
Garzella rivela anche che il commissario comunale Bruzzesi aveva già messo in programma di incontrarlo settimana prossima, proprio per parlare della sua tessera. Un invito che rispedisce seccamente al mittente: “Non si aspetti che lo veda – prosegue – non ci penso nemmeno. Piuttosto, vorrei che i regolamenti ed i codici etici che vengono fatti valere per me valessero anche per Enrico Rossi, ma così non è. Mi cacciano fuori dal Pd, ma intanto il mio contributo corrispondente all’8 per cento della mia indennità da presidente del Consiglio se lo sono incassato: su quello non hanno fatto questioni. Un atteggiamento da ‘prendi i soldi e scappa’. La mia è l’unica voce critica che raccoglie consensi e svela gli inciuci ed oggi la classe dirigente locale del Pd dà ragione a chi, come Emiliano, ha deciso di rimanere nel Pd denunciando però che c’è una parte che ha lavorato per la scissione”.
Garzella non teme particolarmente per il suo ruolo istituzionale e, anzi, coglie l’occasione per lanciare un’altra stoccata: “Mi attaccano da mesi – afferma – diffamandomi e chiedendomi di lasciare il mio posto. Questo perché fin dall’inizio mi hanno chiesto di non essere imparziale, di fare gli interessi del Pd come presidente del Consiglio: io però sono un uomo libero ed onesto e non ho mai accettato. Lo stesso segretario che ieri mi ha negato il rinnovo vorrebbe spedirmi in Siberia da mesi: così gestiscono chi la pensa diversamente. Mi vengono in mente le parole di Renzi: peggio della parola scissione c’è la parola ricatto. Io a questo gioco non ci sto, sono sempre stato un uomo libero”.
E il programma di Garzella prosegue, connotato ancora di più dalla netta contrapposizione al sindaco Tambellini: il nuovo slogan, infatti, è Con Lucca per migliorarla, contro il sindaco che l’ha peggiorata.