Per Lucca: “Stop ai circhi con animali, scelta ideologica”

“Una scelta di natura ideologica e estranea al modo di essere lucchese”. Per Lucca e i suoi paesi bolla così la decisione della giunta Tambellini di approvare una moratoria per vitare i circhi con animali alle Tagliate. “Le attività dei circhi – osserva il movimento – sono regolate in Italia da apposite leggi, così come vi sono leggi severe che puniscono i maltrattamenti nei confronti degli animali. I circhi che giungono a Lucca sono stati spesso sottoposti a controlli e ci pare che non siano mai emersi profili di illegalità. Allora perché Tambellini si prende la briga di cercare di impedire lo svolgimento a Lucca di un’attività consentita e regolamentata su tutto il territorio nazionale? Supponiamo che il sindaco intenda attrarre voti dal mondo animalista, ma in questo modo mostra il più totale disprezzo per le opinioni altrui, ovvero di quei lucchesi che il circo lo amano e lo frequentano”.
“Riteniamo – aggiunge Per Lucca e i suoi paesi – che gli animali dei circhi, quando tenuti come le leggi prevedono, non siano trattati in modo peggiore degli animali che vivono negli allevamenti, non ci sembra però che Tambellini abbia intenzione di proibire la vendita di salsicce o di uova nei supermercati. Speriamo dunque che il consiglio comunale voglia discutere le autoritarie prese di posizione del sindaco e dei suoi assessori, mentre confidiamo in una diversa politica del successore di Tambellini. Per Lucca e i Suoi Paesi ritiene che sia giustissimo applicare il massimo controllo sulle condizioni degli animali detenuti dai circhi, che confidiamo continueranno a venire a Lucca dopo la fine di questa esperienza amministrativa. Riteniamo però un atto assurdo il cercare di proibire a questi imprenditori e lavoratori di continuare a visitare la nostra città, com’è altrettanto assurdo privare le famiglie lucchesi di uno spettacolo antichissimo. I genitori, esercitando il loro ruolo, sono capaci di decidere se far vedere ai loro figli gli elefanti al lavoro nel circo o solo quelli virtuali nei documentari. Il voler imporre ai nostri concittadini una certa ideologia animalista denuncia un modo di procedere autoritario che, lo ripetiamo, non fa parte della tradizione lucchese”.