Circhi con animali, Per Lucca: “Discutibile aggirare a livello locale leggi nazionali”

28 febbraio 2017 | 13:03
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Circhi con animali, Per Lucca: “Discutibile aggirare a livello locale leggi nazionali”

Non si fa attendere la risposta della lista civica Per Lucca a Lucca per l’ambiente sul tema dell’ordinanza che vieta i circhi con animali alle Tagliate: “Rispondiamo al movimento Lucca per l’Ambiente – dicono dal movimento – che non denigriamo affatto quanto da loro ottenuto in merito alla proibizione degli spettacoli circensi con animali a Lucca. Molto più semplicemente non consideriamo la proibizione dei circhi un successo o una conquista di civiltà. Questione di punti di vista naturalmente. Quanto alla loro convinzione per cui il non avere più circhi alle Tagliate sia un successo per tutti i lucchesi, ci permettiamo di dire, essendo anche noi lucchesi, che non abbiamo alcun successo da festeggiare. Facciamo magari notare al movimento che il sindaco Tambellini, con una buona dose di doppiezza politica, se da un lato sembra volentieri incassare l’approvazione degli animalisti, dall’altro motiva il provvedimento anti circhi non certo con una risposta alle proprie o alle altrui convinzioni, ma con la necessità contingente di rendere disponibile per il mercato un piazzale nato a suo tempo proprio per ospitare circhi e giostre. Riteniamo e ribadiamo che il lavoro degli artisti del circo con animali, quando condotto nel rispetto delle leggi nazionali, è lecito, autorizzato e sarebbe opportuno potesse svolgersi ovunque ed anche a Lucca. Qualsiasi cittadino deve poter scegliere liberamente se andare al circo o portarci i figli e non vedersi proibita da un sindaco protagonista o da movimenti animalisti ideologizzati la possibilità di accedere agli spettacoli nella sua città”.

“Riteniamo e ribadiamo – prosegue per Lucca – che, a nostro avviso, gli animali utilizzati per la produzione di carne e uova in allevamenti intensivi vivano a volte (non sempre sia chiaro) una condizione ben peggiore degli animali dei circhi, eppure si preferisce, per motivi di mera propaganda, attaccare i circhi, piuttosto che occuparsi dell’allevamento degli animali. Non entriamo, anche per motivi di spazio, nell’analisi degli spettacoli circensi, ma ci pare, ad esempio, che i cavalli che lavorano nei circhi non facciano cose peggiori o diverse di quelli che concorrono nelle gare ippiche a ostacoli o di altro genere. Eppure un allenatore di cavalli da concorso ippico respingerebbe con forza le accuse di essere uno che maltratta gli animali o cose del genere. Non vediamo per quale motivo tali accuse discutibili si debbano fare nei confronti di chi lavora nel circo. Comunque ed in generale abbiamo sempre pensato che il tentare di aggirare leggi nazionali attraverso proibizioni locali sia un metodo assai discutibile. Infine, come da anni facciamo e abbiamo sempre fatto, siamo ben disponibili al confronto sui programmi”.