Luciani: “Nel piano strutturale tutti gli elementi che danno un’idea di città attenta al paesaggio”

Un intervento a favore del piano strutturale proposto dall’amministrazione comunale. E’ quello dello storico Luciano Luciani che condivide l’idea di città che traspare dallo strumento in approvazione: “Dopo aver letto Italo Calvino e le sue Città invisibili mi sono convinto che l’urbanistica sia materia non solo per gli addetti ai lavori. L’attività di pianificare la città e le sue conseguenze dirette sul territorio, prima o poi riguardano il quotidiano di tutti: “La città è gente”, ha detto Sofocle. Per questo ho seguito con interesse il dibattito sul piano strutturale che il Comune di Lucca approverà a breve. Deve trattarsi di un atto proprio radicale, mi sono detto, se un giorno sì e l’altro pure sulla stampa dobbiamo leggere aspre critiche – e ci sta – spesso scadute anche in insinuazioni – questo no – sulle persone. La storia è fitta di tali episodi: più è alto l’obiettivo, più se ne parla male. L’invidia è una sentimento umano, e la politica non può esserne immune”.
“Mi sono incuriosito, allora – prosegue Luciani – e ho approfondito, in scienza – la poca che mi deriva dall’esperienza di vita – e coscienza. A me sembra che nel progetto urbanistico per Lucca l'”idea di città”, ci sia. Prima di oggi nessuna amministrazione aveva avuto il coraggio di misurarsi con i problemi reali di chi abita i quartieri cresciuti intorno alle Mura, dove peraltro vivo anch’io da quasi quarant’anni, denunciandone la mancanza di servizi e di connessioni per poi attivare regole che pongano rimedio a questa situazione di partenza. Sì, questo piano è radicale perché vuole una città meno egoista e quindi più giusta, dove ogni intervento edilizio lascerà qualcosa in dote alla comunità: un marciapiede, un giardino pubblico, un parcheggio… È proprio perché questo non è accaduto in passato che ci ritroviamo a vivere spazi che non corrispondono più ai nostri bisogni. Come ha scritto Calvino, “d’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. La domanda, oggi, va anche nella direzione di una maggiore tutela del patrimonio naturalistico: ci sono voluti quasi 70 anni perché ci si rendesse conto che è responsabilità pubblica tutelare il paesaggio, come scritto nell’articolo 9 della nostra Costituzione. Alla consapevolezza devono corrispondere azioni, direttive, indirizzi che nel piano strutturale di Lucca mi sembra che ci siano tutti. Finalmente una politica che nel suo vocabolario include i parchi urbani, i percorsi lenti, l’ecosistema fluviale, la rete dei canali, la valorizzazione delle colline e delle colture collinari: questa per me è buona politica”.
“Sono anche convinto – conclude – che i piani urbanistici debbano potersi attuare, per poter rivelare davvero i propri punti di forza e quelli di debolezza. Il monitoraggio, che è mancato in passato, farà la differenza. Offrite, dunque, cari consiglieri, a questo piano l’opportunità di misurarsi con la realtà e a Lucca un nuovo strumento di governo”.