Cantini (LC): Ps, atto storico nonostante ostruzionismo

1 marzo 2017 | 20:54
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Cantini (LC): Ps, atto storico nonostante ostruzionismo

Piano strutturale, è la lunga notte del voto. In un’assise che potrebbe andare avanti fino alle 4 del mattino le posizioni sono ormai chiare. E fioccano le dichiarazioni di voto prima delle dichiarazioni in aula.
Per Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica, l’approvazione del piano strutturale è a suo modo un momento storico: “Siamo arrivati al termine di questa maratona consiliare – dice Cantini –  sul Piano Strutturale, nonostante gli stravolgimenti procedurali e regolamentari e nonostante a essere violati in questo percorso siano stati dei diritti, e non altro come qualche consigliere ha voluto far credere manipolando ad arte numeri e unità di misura. Il primo dei diritti violati è il diritto al lavoro, sancito con sacralità anche nella nostra Costituzione. Infatti le persone che lavorano a prestazione, a partita Iva o con contratti di lavoro a termine non possono permettersi cinque consigli pomeridiani consecutivi senza mettere a rischio la loro attività. Anche i consiglieri che hanno un lavoro dipendente a tempo indeterminato si sono trovati in seria difficoltà a prendere permessi per una settimana di fila. Eppure questi consiglieri sono stati presenti e voglio ringraziarli per la loro dedizione alla cosa pubblica. Erano davvero necessarie queste sedute-fiume? O sono state uno dei mezzi usati dall’opposizione per ritardare l’approvazione di uno strumento utile al governo della città, capace di innovare il modo di fare urbanistica? Uno strumento che al centro delle proprie scelte ha avuto il coraggio di porre la persona, dopo una lunga e rovinosa stagione che ha guardato solo agli interessi e ai volumi da costruire”.

“Anche il diritto di uguaglianza dei cittadini davanti alle istituzioni è stato violato – dice Cantini – in quanto è stato consentito che, sei mesi dopo il termine ultimo per le osservazioni al piano strutturale, il cittadino di serie A Piero Angelini potesse “integrare” quelle presentate dalla sua associazione Governare Lucca, peraltro bloccando per più di due ore i lavori consiliari per permettergli di illustrarle. Quando mi sono permesso di far notare questa discrepanza, a tutela anche dei cittadini considerati evidentemente di serie B da qualcuno, sono stato tacciato di essere antidemocratico”.
“Anche il diritto dell’amministrazione a far parlare uno dei consulenti tecnici – prosegue il consigliere di Lucca Civica – come prevede l’articolo 33 del regolamento del consiglio comunale, è stato ricusato dai consiglieri Lenzi e Bianchi e negato con veemenza da Angelini, che avrebbe accettato solo un intervento del sindaco o dell’assessora in quanto “dibattito politico”, dopo ore di dissertazioni strampalate basate proprio su una mescolanza di informazioni tecniche e giuridiche. Così facendo si è leso in questo modo anche il diritto di tutti i consiglieri che potevano essere interessati ad avere un parere qualificato e risposte utili ai molti quesiti posti fino a quel momento. Ma d’altronde sono mesi ormai che il regolamento è disatteso: in commissione urbanistica, nonostante numerose e reiterate richieste della maggioranza, non si è voluto sanare il vulnus della superiorità numerica della minoranza rispetto alla maggioranza, con conseguente gestione difficoltosa, se non impossibile, dell’analisi della pratica da parte del presidente Pagliaro”.
“L’ostruzionismo sterile delle opposizioni ha accompagnato tutto il percorso – prosegue il capogruppo – A cosa sono servite le 34 (6 introduttive più 28 sulle controdeduzioni) sedute di commissione se non a ripetere come mantra accuse all’amministrazione? Le minoranze, per lo più composte da gruppi monoconsiliari, hanno chiesto e ottenuto 180 minuti ciascuno per discutere la pratica benché il regolamento più ignorato della storia ne prevedesse 17. E qualcuno ha avuto persino il coraggio di considerarli esigui, salvo poi non avere argomenti per utilizzarli. Si sappia che pur di rallentare il voto abbiamo dovuto ascoltare la lettura ad alta voce di alcune controdeduzioni, ritenuta imprescindibile per i consiglieri di minoranza, che hanno però deciso di sospenderla per permettere ad Angelini di illustrare le sue tardive integrazioni alle osservazioni della sua associazione mascherate da emendamenti. Un altro espediente ostruzionistico, per costringere il consiglio ad altri 139 voti, casomai non fossero sufficienti i quasi 1000 previsti per le controdeduzioni. Ciò che è mancato, in questo dibattito, è stata la lealtà e la serietà e penso che i cittadini da alcuni di noi rappresentati meritino delle scuse”.
“La verità è che questo piano strutturale – chiude Cantini – segna una cesura storica e finalmente mette ordine nel delirio urbanistico degli ultimi decenni, in cui si è costruito troppo, spesso male, senza restituire verde, parchi, parcheggi, aree per lo sport, insomma, città pubblica. Questo è un Piano che tutela il paesaggio e favorisce le connessioni fra la città antica e i quartieri, dei quali è prevista la riqualificazione, e che si propone di migliorare la qualità della vita dei cittadini-abitanti. Questa è la grande opportunità che oggi abbiamo perché Lucca, forte della sua identità e dei suoi valori, possa fare un passo in avanti verso il futuro”.