Garzella: “Pd mi restituisca ciò che ho versato”

“Se da quando ho lanciato Lucca, avanti tutta! non sono più del Pd allora il partito mi restituisca entro venerdì le cifre da me versate come da regolamento del partito detratte dall’indennità di presidente del consiglio da luglio, data di nascita del mio progetto, ed io appena arrivano le verserò allo stesso conto corrente per i terremotati dove ho versato il mio stipendio intero di novembre”. Il candidato sindaco Matteo Garzella sfida i dirigenti del Pd lucchese e li accusa per il silenzio sulla questione tessera (che al presidente del consiglio comunale non è stata rinnovata).

“Non casualmente il Pd ha evitato di rispondere alla mia precisazione sul regolamento del partito che non consentiva di ritirarmi la tessera – aggiunge Garzella -. Evidentemente oltre che morire di paura per la mia candidatura ammettono anche di essere un gruppo dirigente cosi incapace da non conoscere neanche i regolamenti del proprio partito. Non ci stupisce visto che sono gli stessi che si sono rifiutati di firmare un patto di lealtà al Pd e hanno candidato un sindaco che prima ha regalato Lucca a Firenze e alla Garfagnana e adesso sostiene quell’Enrico Rossi leader di un movimento che è contro il Pd. Hanno atteggiamenti fascisti e stalinisti e violano le regole che non conoscono. Che pena che fanno”. Garzella torna sulla proposta relativa a quanto versato al Pd: “Adesso pretendo che se vogliono almeno evitare l’accusa di aver fatto i furbi intascando i miei otto versamenti al Pd da luglio ad oggi, mi rimborsino le cifre entro venerdì. Li destinerò ai terremotati, ai quali sono stato l’unico a destinare il mio stipendio mentre il sindaco dichiarava di riderne. Sarò l’unico a devolvere i soldi carpiti dal Pd di Lucca (secondo quello che dicono loro) a una causa civica migliore. Povero Pd e povero Renzi – conclude Garzella – con questi che usano partito e leader per rottamarli. Altro che vincere il congresso..”.