G7 ministri esteri, collettivi annunciano manifestazioni

2 marzo 2017 | 12:49
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G7 ministri esteri, collettivi annunciano manifestazioni

Arriva il G7 dei ministri degli esteri a Lucca e il coordinamento di collettivi Lucca contro il g7 annuncia contestazioni. In particolare sabato 8 e domenica 9 aprile ci saranno due giornate di dibattito e formazione su guerra e migrazione, mentre lunedì 10 alle 16 un corteo si snoderà per le vie del centro storico proprio in concomitanza con i lavori del G7. Le realtà aderenti sono Collettivo iniziativa popolare San Concordio, Collettivo autonomo studenti lucchesi, Collettivo di lotta per la casa e Unione sindacale di base.

“Guerre, crisi, migrazioni – spiegano i promotori –  In questi tre fenomeni sta scritta buona parte del disordine globale che stiamo vivendo e di cui, come soggetti oppressi e sfruttati, paghiamo il prezzo in termini di impoverimento, violenza, distruzione. L’Ucraina, la Libia, la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, lo Yemen… E’ purtroppo molto lunga la lista dei teatri di guerra dove si muore e da cui vediamo migliaia di migranti fuggire sperando di salvarsi. Ma non molto diversa è la condizione di paesi come la Grecia, stritolati dalla morsa feroce del debito e dell’austerità dell’Unione Europea. Ecco, c’è qualcosa che collega tutto questo: si chiama capitalismo. Il disordine di cui parliamo non è infatti frutto di un mondo impazzito. Esistono dei responsabili precisi di tutto ciò, e questi responsabili sono le potenze imperialiste, i cui ministri degli esteri vedremo riunirsi a Lucca il 10 e 11 aprile prossimo”.
Tante le domande che si pongono gli antagonisti: “Che cosa è la guerra oggi? Quali sono le forme inedite che assume? Quali conseguenze produce il suo essere permanente e diffusa come strumento di trasformazione in senso autoritario delle nostre istituzioni e della giurisdizione statale? Come immaginare un nuovo movimento antimilitarista all’altezza della situazione presente? Quali sono i nessi tra politiche neoliberiste e la condizione di miseria e sfruttamento dei paesi da cui provengono i migranti? Come la presenza dei migranti influisce sui rapporti di forza tra le classi sociali? E come invertire la tendenza? E ancora: Come funziona il business dell’accoglienza fatto sulla pelle dei rifugiati? Quali sono le loro reali condizioni di vita al di là delle mitologie sugli alberghi a 5 stelle e sui 35 euro al giorno? Quali conseguenze avranno per i lavoratori indigeni lo sfruttamento gratuito della manodopera dei migranti come risarcimento presuntamente dovuto in cambio dell’accoglienza? In che senso i dispositivi di controllo e ricatto messi a punto sui migranti (permessi di soggiorno, Cie ecc.) rappresentano degli esperimenti le cui prossime cavie possiamo essere noi, nel momento in cui dovessimo risultare indocili e non più sottomessi all’orizzonte di miseria che ci viene imposto?”:
“Per rispondere a tutte queste domande – conclude la note – intendiamo creare un momento di confronto collettivo invitando alcuni studiosi, ma soprattutto dando la parola ad esperienze di lotta e di autorganizzazione presenti sia in ambito nazionale che internazionale, allo scopo di far emergere come la risposta a queste domande non sia un passatempo per spettatori, ma un bisogno materiale che ha l’urgenza di affermarsi e di trovare i mezzi e le alleanze sociali per farlo. Per tutti questi motivi sabato 8 e domenica 9 Aprile organizzeremo due giornate di dibattito e formazione sui temi di guerra e migrazione, con un accento sulle lotte sociali dei migranti e di chi combatte contro le basi Nato nel nostro territorio, mentre il 10 aprile alle 16 scenderemo in piazza (concentramento Piazzale Don Baroni, Lucca), per manifestare tutta la nostra opposizione al G7, alla Nato, all’Unione Europea, alle loro guerre e alle loro crisi che siamo stanchi di subire e di pagare. Vostre le guerre, nostri i morti”.