Santini: “Gli attacchi? Penso al futuro di Lucca”

7 marzo 2017 | 11:41
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Santini: “Gli attacchi? Penso al futuro di Lucca”

“Accusato e attaccato quotidianamente io sono fatto di un’altra pasta e penso solamente al programma”. Remo Santini, candidato sindaco del centrodestra, non cede alla tentazione delle polemiche ma qualche “sassolino” se lo leva comunque. Contro Garzella che lo accusa di essere il candidato di comodo del Pd sia con lo staff di Tambellini per un episodio avvenuto durante la visita del presidente Mattarella. Santini, infatti, racconta che Stefano Buralli, titolare della pasticceria Stelle, e candidato della sua lista sarebbe stato invitato a tenersi lontano dal Giglio dove doveva prestare servizio per la visita del presidente Mattarella “da rappresentanti dell’entourage di Tambellini”. “Da quando ho annunciato la mia candidatura a sindaco di Lucca, sento crescere l’entusiasmo al progetto che ho deciso di costruire insieme ai movimenti civici e ai partiti di centrodestra – esordisce Santini -: è l’unico progetto veramente alternativo per cercare di risollevare il territorio da un immobilismo senza precedenti in cui l’ha imprigionato l’amministrazione Tambellini, l’unico progetto che si pone l’obiettivo di risollevare la città dalle scelte sbagliate, guardando al futuro con concretezza ed ottimismo. Con ricette specifiche ed efficaci per risolvere i problemi della sicurezza e della legalità, della sanità, dell’abbandono delle frazioni e delle periferie, di un centro storico che sta morendo, dei trasporti pubblici dimezzati, dei parcheggi inesistenti o troppo cari, di un traffico che ha bisogno di soluzioni tampone nell’immediato”.

“Stiamo pensando esclusivamente a questo – aggiunge Santini – e lavorando dunque sodo ad un programma che a breve sarà presentato pubblicamente, incontriamo ogni giorno persone che ci chiedono il cambiamento, con talmente tante adesioni che stiamo valutando la necessità di dar vita ad un’altra lista oltre a SìAmoLucca e alle altre già facenti parti della coalizione. Ecco perchè non vogliamo perdere tempo nella replica a sterili polemiche e ai deliri quotidiani di chi sostiene – e il riferimento è a Garzella, ndr – che non mi sarei dovuto candidare sindaco perché sono un giornalista (davvero pazzesco), o ai deliri di chi sbraita accusandomi di essere il candidato di comodo del Pd fiorentino, una balla talmente colossale (considerando la mia storia e le mie battaglie) che è incommentabile. Non vogliamo perdere tempo a rispondere ai proclami di personaggi impresentabili che sono in politica da quasi 40 anni e ancora vogliono essere protagonisti, sputando sentenze con la volontà di inciuciare con partiti ed esponenti che a parole si dice di voler combattere. Mi dispiace per loro, ma io sono fatto proprio di un’altra pasta, guardo a ciò che vogliamo proporre ai lucchesi per garantirgli una prospettiva migliore. Tutto il resto non mi interessa né credo interessi alla gente. Sono convinto che abbiamo intrapreso la strada giusta, il centrosinistra ci teme e ha paura”. Santini lo dice attaccando Tambellini e i suoi sostenitori. “A testimoniarlo – spiega il candidato del centrodesta – è un episodio avvenuto il giorno della visita del presidente della Repubblica, Mattarella, quando alcuni esponenti del partito hanno fatto riferire al titolare di un’attività che doveva svolgere il suo lavoro all’interno del Teatro del Giglio insieme ai propri dipendenti, che non era gradita la sua presenza, che era il caso che si astenesse da quel servizio (per il quale ha vinto da tempo un regolare appalto) solo perché sarà candidato al consiglio comunale nella mia lista SìAmoLucca. Avremmo potuto chiedere spiegazioni, ma non lo facciamo: certi tristi episodi sono lo specchio della disperazione in cui si trova lo schieramento attualmente al governo della città, dilaniato da lotte intestine e sete di potere. Certo, ci lascia di stucco che l’entourage di Tambellini e il Pd (tanto inspiegabilmente osannati dal senatore Marcucci) si comportino in questo modo. Ma siamo talmente impegnati a garantire un futuro a Lucca, e forti del nostro convincimento, che non vogliamo abbassarci a queste scorrettezze. Fra tutti coloro che si candideranno alla carica di sindaco, a giudicare dai nomi fin qui ufficializzati e a quelli finora trapelati, sarò l’unico a non aver mai avuto una tessera di partito in tasca o ad essere già stato candidato in un partito. Sono essenzialmente un uomo libero, che si mette al servizio della comunità con grande determinazione ed entusiasmo. Nessuno ci fermerà, sia chiaro. Perché Lucca merita di più. #maicomestavolta”.