Lucca Città in comune: “Consultori e centri antiviolenza, l’amministrazione non ha fatto nulla”

La lista Lucca città in comune passa all’attacco dell’amministrazione sulle iniziative contro la violenza di genere e il sostegno alle associazioni in difesa delle donne. “L’appello a creare una rete per aprire la casa delle donne a Lucca in un anno e per migliorare i servizi del Consultorio situato a Campo di Marte è appropriazione indebita, da parte della lista Sinistra con Tambellini, di progetti e istanze che le associazioni femminili, le donne impegnate socialmente e politicamente e molte cittadine di Lucca, Capannori, Piana, Media Valle e Garfagnana da anni portano avanti con richieste, incontri pubblichi, seminari e manifestazioni, disattesi anche da questa amministrazione”.
“Tra le attrici principali dei progetti e dell’impegno nella loro realizzazione, oltre alle varie associazioni femminili, ricordiamo – si legge nella nota – l’operato di Marinella Lazzarini, che è mancata nel 2014, e de Il giardino di Marinella costituitosi per proseguire l’impegno da lei tracciato, di Annamaria Medri, che ci ha lasciato a fine 2016, attivista appassionata e sempre in prima fila con la Città delle donne, di giovani donne come Ylenia Da Valle, già presidente delle Commissione pari opportunità di Capannori e le ragazze del collettivo Aspettando lotto…e ne ricordiamo solo alcune”.
“La legge 405 del 29 luglio 1975 che costituisce i consultori, la legge 194 del 22 maggio 1978 che ne amplia l’operatività nell’ambito della tutela sociale della maternità e dell’interruzione volontaria della gravidanza e la legge 40 del 19 febbraio 2004, in materia di procreazione medicalmente assistita, che aggiunge compiti informativi per il superamento della sterilità e dell’adozione, oggi spesso non sono applicate – sostiene la lista – e i consultori o non ci sono o non operano nel pieno rispetto della legge. Conseguenze sia della politica nazionale che nel mese di febbraio ha ridotto drasticamente le spese per le politiche sociale, da 313 milioni a 99,7, inclusi i centri antiviolenza, ma anche di quella locale che si è preoccupata di costituire un assessorato alla sicurezza, invece di implementare politiche di salvaguardia e difesa delle categorie più indifese di cittadini. Tutti gli incontri ufficiosi e ufficiali, gli appelli, gli impegni sono finiti in nulla di fatto da parte dell’amministrazione uscente, che dimostra di amare più apparire che essere”.