
Disaccordi, poca partecipazione, giochi di potere e programmi elettorali troppo sintetici ed elementari che non rispecchiano i veri ideali del partito. E in Versilia c’è chi, dopo anni, ha deciso di farsi da parte.
Ad annunciare l’uscita da Fratelli d’Italia, in polemica, tra le bellissime sale dell’hotel San Luca in via San Paolino, è il componente del direttivo di Fdi provinciale di Lucca Massimo Baldini che nella giornata di ieri (14 marzo) ha messo un punto, seppur con rammarico, ai numerosi ruoli che ormai dal 2013 portava avanti nel partito. Ma oltre a non sentirsi più rappresentato da un partito che, in Versilia, a parer suo, si sta spostando sempre più verso un centrodestra moderato e quasi ‘repubblicano’ invece di abbracciare il credo di Giorgia Meloni e della politica di Matteo Salvini, a far traboccare il vaso, a detta sua, è stato ben altro.
Baldini non vuole mandar giù in nessun modo infatti la politica e in special modo l’atteggiamento dell’attuale responsabile provinciale Riccardo Zucconi che fin dai primi tempi, come ha raccontato Baldini, “ha sempre cercato di ostacolare non solo il vero credo del partito ma anche coloro che, nel partito stesso, non la pensavano come lui”. “E se non la pensi come lui – ha detto Baldini – di conseguenza sei isolato da tutti, sei lasciato fuori”. E nella lista degli isolati, a quanto pare, c’è finito anche lui.
Nonostante i numerosi ruoli di Baldini all’interno del partito come delegato alla sicurezza, responsabile regionale del dipartimento ambiente e tutela del territorio, responsabile nazionale dell’area indigenze ed emarginazione sociale e componente dell’assemblea nazionale, negli ultimi tempi Baldini racconta di non essere mai stato contattato per aderire alle riunioni e, le poche volte che è stato preso in considerazione, ha contato intorno al tavolo non più di tre persone. “E quanto metti anima e corpo in un progetto che oltre a non funzionare come vorresti non possiede nemmeno persone valide che se ne interessano – dice Baldini – meglio lasciar perdere. Addirittura molto spesso le notizie le venivo a sapere solo dai giornali”.
“Io provengo dal mondo del volontariato – ha raccontato – ho trascorso più di ventisette anni a dedicare il mio tempo agli altri senza volere nulla in cambio ma solo per passione. E per passione – continua – ho anche cominciato questa avventura nel partito. Ho avuto tanti incarichi ma non sono mai stato retribuito, quante volte sono andato alle riunioni a Roma mettendo soldi di tasca mia, quante volte ho trascurato il tempo libero, mio figlio. Mi sono sempre impegnato, ho organizzato incontri anche con l’europarlamentare Marco Scurria che nel mondo politico ha un certo rilievo, ma non sono mai stato apprezzato, tutto il lavoro è andato perso. Adesso non mi sento più rappresentato da questo partito, non rispecchia più i valori in cui ho sempre creduto e non voglio in nessun modo che il nome di Zucconi venga ricondotto al mio. Con rammarico ho anche visto che ormai i cittadini non riescono nemmeno più a capire cosa siamo, chi siamo. Non sanno se siamo un partito di destra o una Forza Italia 3.0. In molti mi hanno definito ‘fascistone’ ma non lo sono affatto, sono cresciuto in ambienti diversi e, crescendo, mi sono fatto una mia idea del mondo. Idea che – conclude – ormai in Versilia non viene certo portata avanti da Fratelli d’Italia. Il mio tempo lo voglio spendere bene e ormai lo stavo solo perdendo. Spero che presto qualcuno mi faccia tornare”.
Giulia Prete