Braccio di ferro su Erp, Viareggio va in tribunale

18 marzo 2017 | 17:53
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Braccio di ferro su Erp, Viareggio va in tribunale

Si profila una “guerra” di carte bollate sulla governance di Erp, la Srl che gestisce il patrimonio immobiliare dell’edilizia pubblica residenziale. Il Comune di Viareggio, infatti, avanza la proposta forte di rivedere le modifiche dello statuto recentemente adottate e di ristabilire un cda al posto dell’amministratore unico Andrea Bertoncini che l’ente versiliese aveva già messo nel mirino, sollevando questioni di inconferibilità e incompatibilità dell’incarico. Ma c’è di più: per il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e la sua amministrazione quella nomina non sarebbe legittima anche perché avvenuta contestualmente alla pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato che lo ha riportato alla guida del Comune.

Tutte contestazioni che Erp, sulla scorta di alcuni pareri legali ha rispedito al mittente ma che hanno aperto comunque un caso. Perché, secondo Viareggio, il risultato del voto dell’assemblea Erp del 21 novembre scorso non sarebbe valido, visto che sarebbe stato assunto alla presenza non di un rappresentante legittimato del Comune ma del sub commissario Patrizia Vicari (che comunque si astenne dal voto), il cui incarico veniva annullato nel corso dell’assemblea dalla pronuncia sentenza del Consiglio di stato. Per l’Erp invece quell’assemblea si svolse quando la sentenza non era ancora stata pubblicata. Questioni di lana caprina? Per il Comune di Viareggio assolutamente no, tanto che, dopo un botta e risposta per lettera con l’Erp, il sindaco Del Ghingaro ha chiesto un confronto diretto con il Comune di Lucca e con quello di Capannori. Al tavolo che si è svolto martedì scorso (14 marzo) a Palazzo Orsetti il primo cittadino di Viareggio ha proposto di procedere con una modifica dello statuto per reintegrare il cda. L’obiettivo è quello di garantire rappresentanza al Comune, sul cui territorio si trova il patrimonio più cospicuo di alloggi Erp e dove l’emergenza casa continua a mordere. Ma a quelle richieste il Comune di Lucca ha risposto picche, spiegando di preferire rinviare tutto a quando le modifiche al decreto Madia che potrebbero consentire le modifiche saranno legge. Una posizione non condivisa da Viareggio che sta maturando l’intenzione di sottoporre il caso al tribunale civile.
“Da parte nostra – commenta l’assessore di Lucca, Antonio Sichi – non è stata posta alcun tipo di pregiudiziale alla proposta di ricostituire un cda avanzata dal Comune di Viareggio. Ma al sindaco abbiamo spiegato che in questa fase non è possibile procedere. Come Comune di Lucca crediamo sia il caso di attendere che le modifiche al decreto Madia che potrebbe consentire questa soluzione diventino legge. Quando questo avverrà siamo disponibili a sederci immediatamente ad un tavolo e a valutare l’opportunità di procedere con la proposta avanzata da Viareggio. Accoglierla in questo momento espone ad una serie di incognite, senza considerare che a Lucca le modifiche allo statuto sono state approvate anche dal consiglio comunale. Non era un atto dovuto, ma a questo punto su eventuali altre modificazioni Palazzo Santini dovrebbe essere chiamato ugualmente ad esprimersi. E sarebbe impossibile, a causa dell’incertezza legislativa al riguardo, andare ad un voto serenamente”.
Il caso Viareggio all’Erp si è aperto all’indomani dell’assemblea del 21 novembre scorso nel corso della quale è stato nominato l’amministratore unico. Anche nel corso della riunione erano state sollevate questioni pregiudiziali sull’inconferibilità e l’incompatibilità dell’incarico a Bertoncini, perché, era stato spiegato, lo stesso ricopriva ruoli in società partecipate dei Comuni facenti parte di Erp. Anche su questo aveva fatto leva a più riprese il Comune di Viareggio, chiedendo a Erp di fare chiarezza. Uno scambio di missive che si era concluso con la trasmissioni di alcuni pareri legali che avevano sostenuto la piena compatibilità di Bertoncini con la nomina.