
Partiti politici di sinistra e società civile uniti a sostegno di Marina Manfrotto, che sarà la candidata sindaco per la lista Lucca città in Comune. L’annuncio della candidatura, questa mattina (23 marzo), arriva dalla sala dei gruppi consiliari di opposizione in via Battisti, alla presenza della consigliera comunale della Federazione della sinistra, Roberta Bianchi e di altri membri della lista.
Sulle ragioni che hanno portato al distacco dalla giunta Tambellini, che durante la campagna elettorale per il primo mandato avevano sostenuto, Manfrotto è molto chiara: “si tratta di un’amministrazione sleale – ha affermato -: ha disatteso troppi punti del programma”. La nascita della lista Lucca città in Comune muove dalla volontà di creare una forza autenticamente di sinistra, in grado di portare avanti autonomamente progetti concreti votati alla partecipazione e alla trasparenza.
“Vogliamo dare un senso di continuità – ha spiegato la consigliera Bianchi – ad un progetto che abbiamo portato avanti in questi cinque anni. L’appoggio alla candidatura di Manfrotto è dettato dalla volontà di ampliare la platea di riferimento, per comprendere anche soggetti al di fuori della Federazione della sinistra. Chi ha potuto apprezzare il nostro lavoro avrà la possibilità di vederlo proseguire e migliorare. La presenza di un consigliere comunale all’interno dell’amministrazione offre la possibilità di dare voce a chi non ce l’ha e far emergere alcuni aspetti critici dell’amministrazione, che sono sempre meno trasparenti e più autoreferenziali. Se avessimo più consiglieri avremmo anche la possibilità di ottenere risultati positivi. Non faremo promesse elettorali- asserisce- : prendiamo degli impegni e, poiché siamo persone serie, li rispetteremo”.
Marina Manfrotto, 57 anni, è impegnata nella politica lucchese da oltre dieci anni e molto attiva nell’ambito del sindacalismo di base del settore privato. “Dopo vari incontri abbiamo deciso di costituire una sinistra automa- dichiara – che riunisse quella delusa dall’attuale amministrazione. Molti membri del gruppo hanno partecipato al percorso di elezione di Tambellini e alla stesura del programma elettorale, che è stato completamente disatteso. Questo ci ha portato a costruire un percorso indipendente e a decidere di correre sotto un simbolo comune. All’interno della lista sono riuniti partiti politici con una loro specificità, ma anche cittadini che si occupano di problematiche inerenti sia all’ambiente, sia alla sanità”.
Manfrotto è anche membro del comitato sulla sanità lucchese. “A livello regionale e nazionale la sanità sta subendo attacchi molto forti soprattutto sul piano contrattuale, perché si sta facendo spazio a sanità alternative. Dobbiamo cercare di difendere ciò che abbiamo su territorio, a partire dal Campo di Marte: non vorremmo che fosse ristrutturato in modo da privarci di servizi sanitari essenziali”.
Ad oggi sono ufficiali solo le adesioni di Pci e Rifondazione comunista, mentre quella di Sinistra italiana e Possibile non è ancora stata confermata, sebbene siano in corso degli incontri e alcuni membri di questi gruppi abbiamo già assicurato il proprio appoggio.
“Siamo sicuri di rappresentare i cittadini stanchi della politica che vede o solo partiti che fra loro si scontrano cercando di trovare accordi a tavolino oppure gruppi politici, come quello di centro-destra, che riuniscono forze con proposte programmatiche diverse. Noi uniremo i partiti alla società civile”. Rimane in sospeso, invece, la ricandidatura al consiglio comunale di Roberta Bianchi, che si riserva di annunciare la decisione in un secondo momento.
“L’obiettivo primario – dichiara la candidata – è governare la città. Siamo convinti che il nostro sia un progetto vincente. In primo luogo l’intenzione è fare le cose e non vivere succubi della regione o del potere che viene da Barga. Vogliamo essere indipendenti. Lucca deve essere una città dove il sindaco ha il coraggio di prendere decisioni anche scontrandosi con il governo nazionale”.
Nove i punti salienti del programma elettorale di Lucca città in comune: ambiente e urbanistica, mobilità e infrastrutture, migrazione e politica di cittadinanza, welfare, cultura, sport e politiche giovanili, lavoro e attività produttive, partecipazione e trasparenza, sicurezza e coesione sociale, beni comuni e servizi.
“Intendiamo declinare la sicurezza – spiga Manfrotto – come garanzia di protezione per i cittadini, ma soprattutto creare una sicurezza che nasca spontanea dalla nostra realizzazione di una società che permetta di smussare i contrasti che nascono da una situazione di emergenza. Per quanto riguarda il piano strutturale- continua- siamo la prima città a farlo, sotto l’occhio di tutti. E cosa ha fatto Tambellini? Un piano poco di sinistra, basato su un eccessivo consumo suolo. Noi ci promettiamo di consultare i cittadini sul tema”.
Altra delicata questione è la gestione dei migranti presenti e in arrivo sul territorio.
Lucca città in Comune vuole puntare sull’Europa per promuovere un’integrazione organizzata e razionale. “Manteniamo contatti costanti con le associazioni che si occupano di migrazione- spiega ancora Manfrotto- alcuni sono ospitati in case private, bed and breakfast e alla tendopoli delle Tagliate. Di strutture come quella ce ne sono molte in giro per l’Italia, aperte anche per anni, dove non viene fatta alcuna politica di formazione ed integrazione. Non possiamo accettare la politica di parcheggio, l’integrazione, laddove queste persone scelgano di rimanere, va favorita anche attraverso la regione, anche premendo sull’Europa affinché non diventino gruppi di persone allo sbando”.
Ad intervenire sulla questione è anche Ndoye Daouda, ex migrante arrivato a Lucca 17 anni fa, attivo nel mondo della politica e del sindacalismo locali, che dopo un iniziale presunto avvicinamento al Movimento cinque stelle ha scelto di confluire nel gruppo Lucca città in comune.
“Tutti i soldi spesi nella cooperazione internazionale – afferma – sarebbe meglio utilizzarli per aiutare queste persone a casa propria, in Africa. Questa politica sta istigando al suicidio collettivo, moltissimi migranti muoiono in mare perché non sanno cosa li aspetti, manca informazione. Il miglior collaboratore dello Stato italiano siamo noi ex-immigrati, che possiamo anche essere interlocutori diretti con i nostri Paesi di origine. Lucca sarà laboratorio nazionale italiano per l’immigrazione, partendo proprio dai nostri contributi e dalle nostre esperienze. Una questione su cui non siamo d’accordo è l’imposizione del volontariato ai migranti, che vengono fatti lavorare senza retribuzione. Vorremmo invece promuovere un progetto formativo condiviso da tutti. Lancio inoltre una sfida a tutti i candidati sindaco per un confronto con la cittadinanza, in cui possa emergere cosa non va”.
Una proposta concreta riguarda anche il versante del lavoro. “Tenendo conto della situazione lavoro nella nostra realtà – aggiunge Manfrotto – stiamo pensando di costituire un’agenzia del lavoro comunale, per occuparci sia di chi cerca lavoro sia della creazione di un’unione con la produttività cittadina, commerciale ed industriale, divenendo attori del problema”.
Aspre e mirate anche le critiche nei confronti degli attuali amministratori di Palazzo Orsetti. “Abbiamo rilevato – spiega Manfrotto – una totale slealtà da parte dell’amministrazione verso gli alleati politici, che è emersa già nei primi 7-8 mesi di governo: abbiamo redatto un programma che poi non è stato mantenuto su tanti punti. Non vediamo, ad esempio, una grande differenza con l’amministrazione Favilla, duramente criticata dai commercianti. I percorsi di partecipazione non sono chiari nel coinvolgere il cittadino, mentre per quanto riguarda il piano strutturale sono state disattese le osservazioni e le proposte dei cittadini, tenute in considerazione in modo superficiale. Quella attuale è l’amministrazione dell’apparire più che dell’essere. Ultimamente le apparizioni sono più frequenti perché dettate dalla campagna elettorale”.
L’attacco non risparmia nemmeno la lista Sinistra con Tambellini. “Si tratta di un’operazione nata in un momento di incertezza su come il Pd avrebbe appoggiato la candidatura sindaco- tuona Manfrotto- hanno cercato di dare una spinta creando una sinistra che appoggiasse il sindaco, ma credo che molti di loro non siano più sicuri di quel percorso. E’ un’operazione costruita a tavolino, non come la nostra”.
Jasmine Cinquini