Uno show al Giglio per Santini candidato – Foto

26 marzo 2017 | 16:09
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Uno show al Giglio per Santini candidato – Foto
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C’è la folla delle grandi occasioni al teatro del Giglio per la prima uscita ufficiale del candidato sindaco Remo Santini. Fin da prima delle 17, orario di inizio dell’appuntamento con Paolo Del Debbio e Mario Giordano in tanti si sono messi in fila per assistere a quello che non è un classico comizio elettorale, ma un vero e proprio spettacolo fra musica e interventi politici. Ad aprire il pomeriggio la musica di Giandomenico Anellino, che spazia da Battisti a Puccini, poi l’apertura affidata a Paolo Del Debbio che si è detto sicuro della vittoria elettorale di Remo Santini e l’intervista al candidato inframezzata da servizi esterni e da momenti di dialogo con il pubblico.

In platea e nei palchi tanti volti noti del centrodestra lucchese, i candidati delle liste in appoggio al candidato (SiAmo Lucca, Progetto Lucca, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord) ma anche gente comune che è voluta essere presente per capire i primi elementi del programma elettorale di Santini e delle sue liste. Fra questi quello del rilancio del centro storico, con l’introduzione di parcheggi gratuiti in alcune fasce orarie della giornata, la creazione di navette frequenti da e per il centro storico e la realizzazione di una serie di iniziative culturali e non solo in città. Attenzione anche alla sicurezza con la proposta della implementazione della videosorveglianze e della reintroduzione del vigile urbano di quartiere. E non è mancato, ovviamente, l’accenno alle politiche sull’immigrazione e qualche proposta sulle politiche culturali per la città, a partire dall’intitolazione a Puccini del teatro cittadino.
Quello che va in scena al Giglio è un vero e proprio spettacolo, con musica (sul palco a più riprese la band Mamma che Fred), servizi televisivi girati a Lucca ed esponenti del tessuto economico locale pronti ad intervenire. Problemi del commercio, incentivi al turismo, sicurezza e molto altro al centro del discorso che consente di affrontare i punti cardine del programma del candidato.

Il primo a prendere la parola è proprio Del Debbio, che seduto in mezzo al pubblico comincia a ricordare la sua infanzia a Lucca ed il suo amore incondizionato per la città, fino al mantra che suggerisce a più riprese a Santini: “La gente ha bisogno di essere ascoltata, sempre, non dimenticarlo mai”. Poi scorrono le immagini di un servizio che caratterizza il candidato sindaco: “I miei hanno sofferto molto spostandosi negli Stati Uniti – osserva – e hanno sempre coltivato il grande desiderio di tornare nella loro città natale. Forse il mio amore per Lucca è nato proprio così. La mia famiglia? All’inizio mia moglie non era d’accordo sulla mia candidatura, ma quando ha visto che soffrivo perché volevo fare la mia parte è diventata la mia prima supporter. Se sarò sindaco, realizzerò un assessorato ai paesi e quartieri, perché nessuno resti indietro”.
Nel frattempo Giordano presenta il suo ultimo libro Vampiri e Del Debbio entra subito sui temi più caldi, a partire dai problemi dei commercianti, con servizi realizzati ad hoc dalla troupe di Quinta Colonna, guidata dal giornalista Roberto Poletti. Negozi che chiudono, trasferimento del mercato a piazzale Don Baroni, spese di gestione troppo alte i punti focali. E, sul palco, vengono coinvolti anche interpreti della lucchesità, come Giulio Taddeucci, che racconta la realtà attualmente vissuta dal suo storico negozio. “Se Santini diventerà sindaco – chiede – vorrei che curasse di più il decoro urbano e si occupasse di installare una cartellonistica migliore per i turisti. Cosa fare d’inverno? Non ci sono soltanto i turisti, servono attività per i lucchesi”.
A Santini, quindi, il compito di rispondere con proposte concrete: “Il centro storico sta morendo – afferma – e questo non possiamo accettarlo. Possiamo riportare gente anzitutto adottando una politica che riguarda i parcheggi: rendiamo gratuite alcune fasce vicino alle mura ed aumentiamo il servizio navette. Inoltre è necessario portare più eventi dentro le mura: una città più viva è anche più sicura. Cosa fare per i negozi? Vorrei istituire un fondo per salvaguardare gli esercizi storici e poi c’è bisogno di di incentivare il turismo con più informazioni e collegamenti: per questo va instaurato un dialogo fruttifero con l’aeroporto di Pisa”.
Del Debbio critica l’accoglienza fredda al presidente della Repubblica Mattarella “Se lo inviti poi non puoi far trovare le strade vuote” ed attacca sull’Hub alle Tagliate “Quella non è accoglienza, la Croce Rossa non può lavorare in condizioni così disumane”. Poi c’è il tema della sicurezza e sul palco viene chiamato il vivaista Guido Favilla: “Tutta la mia famiglia abita a Picciorana – ricorda – ed abbiamo ricevuto visite dai ladri per sei volte. L’ultima volta li ho trovati in casa e da allora la nostra vita è cambiata. Quella volta li ho anche inseguiti fino a farli rifugiare in un cantiere in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine”. In tema di legalità, Santini ha le idee chiare: “Puntiamo a reintrodurre la figura del vigile urbano di quartiere – spiega – e daremo il gratuito patrocinio a tutte le vittime di furti ed aggressioni. Non solo: vogliamo risolvere il problema del campo rom alle Tagliate, dove l’80% dei residenti ha precedenti penali. Quel campo va smantellato e portato altrove, comunque con un campo di transito: non devono starci più di una settimana. Inoltre, prevediamo di fare nella prima riunione di giunta un’ordinanza anti accattonaggio. Le graduatorie per le case? Mi piace molto la soluzione adottata dal sindaco di Cascina per valorizzare gli italiani. L’illuminazione pubblica delle periferie? E’ un piccolo sforzo, ma è un tema molto sentito, come il tema dell’asfalto sulle strade, perché sembra di essere nel terzo mondo”.
I temi come è evidente sono molteplici e molti spunti provengono direttamente dalla platea, come per il caso del Codice Rosa, le cui esponenti chiedono maggiore supporto. “Dopo la morte di Vania Vannucchi – tuona Santini – c’è stata una sfilata enorme da parte delle istituzioni, con promesse di fondi per il centro antiviolenza: solo che poi sono spariti tutti. Bisogna ripartire anche dall’educazione nelle scuole, in questo senso”.
Poi è il turno della cultura, con Maurizio Vanni (direttore del Lu.c.c.a Museum) sul palco: “La cultura crea turismo – spiega – ed aiuta ad internazionalizzare un territorio. Dobbiamo pensare a costruire manager della cultura, non solo storici dell’arte. Mi piace pensare ad un museo che sia punto di riferimento culturale quotidiano”. Santini risponde così: “Comincerei dal teatro – afferma – proponendo che si chiami Giacomo Puccini e non più Giglio. La cosa importante è creare un brand unico che colleghi tutte le realtà che già esistono e che hanno bisogno di essere coordinate. Dobbiamo iniziare a guardare fuori da queste mura, perché abbiamo un potenziale internazionale”.
Quindi, di fila, tutti gli altri temi più importanti, a cominciare dal capitolo sanità: “E’ tutto da rifare – commenta Santini – a partire dal San Luca dove mancano i soldi, dalla centrale del 118 trasferita in Versilia e dall’assistenza domiciliare che manca. C’è una disorganizzazione totale: l’attuale amministrazione comunale, del resto, è teleguidata dalla Regione Toscana. La nostra salute è in mano a Firenze”. Passando allo sport, invece, Santini apre al privato: “Non va demonizzato, anzi spesso può essere la soluzione”.
E sulla difesa di Lucca: “La voglio difendere – tuona Santini – da chi vuole svenderla a Firenze, da chi vende Gesam, da chi affida la gestione della Torre Guinigi ad una cooperativa pisana. Vogliamo che le ditte lucchesi siano poste nelle stesse condizioni di tutte le altre nelle gare d’appalto. Ricordo che tra tutti gli attuali candidati io sono l’unico a non avere mai avuto una tessera di partito, ma vado fiero del sostegno che ho ricevuto. In giro vedo grande voglia di cambiamento e spero che gli elettori ci daranno fiducia”.
Chiude Del Debbio, dopo un lungo ricordo del padre, internato in un campo di concentramento nazista dopo l’8 settembre del 1943: “A Lucca fino ad oggi è mancata la capacità di pensare in grande, ma penso che con Santini tutto questo cambierà”.
La chiamata alle armi c’è stata, con un pubblico che ha risposto alle attese del candidato sindaco. Adesso servirà convincere la maggioranza dei cittadini che andranno al voto. Un compito, questo, assai più difficile ma per cui sono state poste tutte le basi. Basterà?

Paolo Lazzari