
Il futuro della Lucca Holding passa dall’attuazione del decreto Madia. Si è discusso anche di questo oggi nella commissione partecipata convocata per discutere delle modifiche agli statuti delle società partecipate proprio in attuazione del decreto legistlativo 175 del 2016.
A sollevare la questione è stato il consigliere comunale di Governare Lucca Piero Angelini, che ha ricordato come il decreto Madia preveda lo scioglimento delle società partecipate con fatturato sotto il milione di euro. Una questione contestata dall’amministratore unico della Holding, Andrea Bortoli secondo cui, per interpretazione del testo della norma, il limite del milione di euro di fatturato non è applicabile a società come la holding, che per loro natura svolgono funzioni strumentali. “Comunque – ha commentato l’assessore alle partecipate, Giovanni Lemucchi – dal punto di vista tecnico abbiamo messo in condizione la futura amministrazione di poter scegliere tutte le strade, compresa quella della chiusura della holding”.
Le eccezioni del professor Angelini sono nate proprio dalla proposta di modifica dello statuto della Holding, laddove a una elencazione generica di funzioni ausiliarie e sussidiarie si è preferita una elencazione puntuale, anche se solo a titolo esemplificativo. “Se questa scelta – ha detto Angelini – è dettata dal fatto di permettere alla società di fare fatturato e quindi raggiungere la quota minima richiesta dal decreto Madia io posso anche essere d’accordo, ma secondo me occorrerebbe che l’amministrazione lo spiegasse chiaramente. La mia preoccupazione, si intenda, non è tanto per la gestione attuale del dottor Bortoli, che gode anche della mia fiducia, ma per quello che potrebbe capitare in futuro”.
“La proposta – ha commentato Bortoli, che ha anche annunciato che non sarà amministratore della holding, comunque vada la prossima tornata elettorale, oltre il prossimo 11 giugno del 2018 – proprio per la mia posizione attuale è stata fatta da un consulente esterno. E comunque semmai era il precedente testo dello statuto a prevedere una più ampia possibilità di azione per la Lucca Holding. Comunque lo statuto deve lasciare, a mio parere, spazio ad altre impostazioni che non siano quelle di questa amministrazione. E così è stato”.
In commissione, prima del voto sulle difiche statutarie, si è parlato anche dei correttivi al decreto Madia in discussione in parlamento, sia sotto forma di atto del governo sia a seguito della conferenza Stato-Regioni: “In particolare nell’intesa Stato – Regioni – spiega Bortoli – viene prevista una modifica alla governance standard delle partecipate attraverso l’amministratore unico lasciano che sia l’assemblea a decidere fra questo e il consiglio di amministrazione. Per quanto riguarda la parte che più direttamente ci riguarda l’intesa chiede al governo di modificare la parte dell’articolo 4 del decreto Madia e ricomprendere anche fra le attività gestibili attraverso società partecipate anche le aziende di servizio economico generale a condizione che siano servizi a rete gestiti da un Ato. Questo significa che, forse, la mia posizione sul fatto che Gesam Spa, secondo il decreto Madia base, non sarebbe potuta continuare ad esistere così non era tanto lontana dalla realtà. Questa correzione, comunque, metterebbe al riparo dalle partecipazioni in società a livello di Ato come Reti Ambiente e simili”.
La modifica degli statuti, alla fine della discussione, è stata approvata dai rappresentanti della maggioranza. Fra le previsioni principali quella della modifica dell’articolo 5 dello statuto di Gesam Gas e Luce che elimina la possibilità della prelazione impropria, che avrebbe demandato la definizione del prezzo di vendita a un collegio arbitrale nel caso in cui il prezzo determinato dal mercato fosse ritenuto troppo elevato. Una previsione ritenuta elusiva del meccanismo di sottoporre a gara ad evidenza pubblica ogni cessione di quote di società partecipate.
Modifiche importanti, infine, sono previste anche per l’oggetto dell’attività di Lucca Holding Servizi e Metro, che potranno svolgere la funzione di contraente generale. A loro, quindi, potrà essere affidato in futuro, vista la chiusura ormai imminente di Lucca Holding Progetti Speciali, dopo la chiusura del contratto di quartiere per Pontetetto, la gestione dei progetti per Sant’Anna e San Vito finanziati nel bando Quartieri Social.