
“L’ennesima privatizzazione firmata Tambellini”. AreaDismessa 55100 bolla così l’operazione Madonne Bianche, l’impianto sportivo di Sant’Alessio che è stato recentemente assegnato dall’amministrazione comunale al termine del bando pubblico. E l’affidamento finisce nel mirino del gruppo che si era invece battuto per la trasformazione di quel luogo in parco pubblico aperto a tutta la cittadinanza.
“Con un tempismo perfetto, prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale, arriva la decisione attesa da anni: le Madonne Bianche – commenta Area Dismessa – non saranno più una struttura fruibile gratuitamente dai cittadini, ma verrà gestita per nove anni da due associazioni sportive private che a pagamento e muniti di tessera associativa, accoglieranno gli utenti. Il Comune di Lucca ha realizzato il suo intento: sbarazzarsi di una voce passiva nel capitolato spese, e sostituirla con una attiva, pensate che l’affitto sarà di ben 100 euro l’anno”.
“Finisce così nella maniera più triste e oscura – prosegue la nota – un percorso che noi tentammo di rendere virtuoso, ma che è stato completamente e volutamente ignorato da questa Amministrazione che ha tanto sbandierato la trasparenza e la partecipazione ma ha agito esattamente ignorando questi principi. Ricordiamo che Area Dismessa 55100 nel 2015 aveva presentato un articolato progetto sulla gestione del Parco a costo zero per i cittadini, avevamo raccolto in tre giorni più di 700 firme di persone che chiedevano la riapertura del Parco, avevamo fatto interviste nelle zone di M. S. Quirico e S. Alessio, da cui era emersa la volontà degli abitanti di rientrare in possesso di un Bene Comune da troppo tempo abbandonato. Nel luglio 2014 avevamo ripulito e reso fruibile il Parco e alcuni cittadini erano venuti a giocare nei campi da tennis riutilizzati senza che gli fosse chiesto alcun costo da sostenere. Il nostro progetto inoltre forniva servizi ai cittadini: orti didattici, ciclofficina, palestra di boxe, spazio per riunioni ecc. oltre all’impegno inderogabile a tenere aperto il Parco pubblico. Noi apparteniamo a quelle realtà autorganizzate che ci mettono la faccia, che si assumono i rischi e vogliono creare socialità, cultura e politica dal basso per tutti. Noi siamo per l’apertura agli altri, senza alcuna eccezione, se non il nostro antifascismo militante. Siamo per l’accoglienza e il mutuo soccorso con i diseredati e i migranti che fuggono da guerre provocate dall’imperialismo occidentale. Noi non siamo quelli che il venerdì ripongono il manganello nel cassetto e poi sabato e domenica vanno a fare le pulizie elettorali di Pasqua. Noi siamo gente concreta, e lo abbiamo dimostrato più volte con le nostre azioni e le nostre proposte. Sistematicamente osteggiate o ignorate dal Comune di Lucca”.
Adesso però il gruppo rivolge una serie di questioni all’amministrazione comunale. “E’ curioso – osserva Area Dismessa – il fatto che le due associazioni assegnatarie siano affiliate all’Aics, come quella che ha ottenuto i campi sportivi di Pontetetto. Sarà un caso, ma vista la composizione dell’ufficio sport all’interno del Comune e conoscendo chi vi lavora, il dubbio rimane. Che ne sarà – aggiungono – del Parco pubblico, nessuno fino a adesso ci assicura che venga tenuto aperto al di fuori della fruizione sportiva e in che orari? La costruzione di un nuovo impianto per il beach tennis (come si poteva rinunciare a una simile chicca sportiva) vuol dire che si opererà su un’area verde. E’ lecito? Dove si spoglieranno e si faranno la doccia i giocatori delle squadre che frequenteranno il campo di calcio, visto che lo spazio degli spogliatoi può ospitare sei utenti al massimo ed ha solo due docce? C’è l’intenzione sotto sotto di dare i permessi per un ampliamento edilizio? Insomma, la questione puzza parecchio e di solito quando c’è la puzza, c’è anche del marcio. Abbiamo l’impressione che non tutto sia stato chiarito e che restino molti punti oscuri all’interno di questa faccenda. Noi siamo intenzionati a tenere alta la guardia e a vigilare sul corretto svolgimento delle procedure. Intanto rispondete alle nostre domande se la vostra vocazione è quella della trasparenza. A noi sembra di navigare nel torbido dell’ennesima privatizzazione firmata Tambellini, nell’ennesima riprova che in questa giunta non c’è volontà di partecipazione ma solo interesse a tutelare pochi a scapito della collettività”.