
“Vincere in Toscana ha sempre un gusto particolare, perchè questa terra è stata da sempre considerata rossa. Ma noi vogliamo vederla sempre più azzurra e più libera”. E’ la chiamata alle armi, per le amministrative nella regione lanciata dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un messaggio consegnato alle parlamentari Deborah Bergamini, Elena Centemero, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, impegnate in una iniziativa sulle donne oggi a Firenze. “L’11 giugno ci saranno le elezioni amministrative: migliaia di elettrici ed elettori toscani, tra cui quelli di Lucca, saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi sindaci – dice Berlusconi – E’ un momento fondamentale che, sono certo, anche sulla scia delle recenti e straordinarie vittorie che abbiamo conseguito ad Arezzo, a Grosseto, a Pietrasanta e a Montevarchi, ci consentirà di portare il nostro buongoverno in sempre più amministrazioni locali, anche grazie al lavoro del nostro coordinatore regionale Stefano Mugnai”. In particolare Lucca, prosegue il leader azzurro, “con il nostro candidato sindaco Remo Santini, merita di cambiare pagina, di guardare al futuro, di non lasciarsi imbrigliare dai litigi interni alla sinistra. E vincere in Toscana ha sempre un gusto particolare, perchè questa terra è stata da sempre considerata rossa. Ma noi vogliamo vederla sempre più azzurra e libera. Così come l’Italia tutta”.
Sul tema al femminile si esprime l’onorevole Deborah Bergamini: “Parlare delle disparità di genere e impegnarsi nel concreto per superarle – dice – è oggi più che mai un dovere della politica. Dal 2013 siamo senza un ministro delle pari opportunità, una condizione inaccettabile per il paese e per noi di Forza Italia che abbiamo lottato da sempre per modificare le cose”. “Nel 2011 – ha ricordato – con il Governo Berlusconi introducevamo la legge Golfo-Mosca, non per trattare le donne come semplici quote rosa ma per permettere loro di competere ad armi pari. Far passare questa legge non è stato facile perché le nostre proposte avrebbero colpito direttamente i gangli del potere, ma ci siamo riusciti. Anche per questo parliamo oggi di risultati e non solo di promesse. Uno dei settori su cui però si deve ancora lavorare molto è quello della previdenza: a causa della discontinuità lavorativa, generata spesso dal dover seguire la famiglia, nel nostro paese le donne, pur lavorando di più, sono penalizzate a livello di regime previdenziale. Una delle più grandi ingiustizie. Una donna pensionata non può più dover dipendere da un uomo, magari dopo aver lavorato una vita. Anche la libertà pensionistica colma la diversità di genere”