Mobilitazione per la sanità, aderisce anche Lucca Città in Comune

Lucca Città in Comune aderisce il 7 aprile alla giornata europea La nostra Salute non è in vendita in difesa della sanità pubblica “perché sia garantito a tutti il diritto alla salute universale e contro la commercializzazione della salute”.
“L’articolo 32 della Costituzione italiana – ricorda la nota che spiega i motivi della mobilitazione – obbliga lo Stato a tutelare la salute, garantendo cure gratuite agli indigenti, purtroppo la realtà è ben diversa. Nel rapporto Ocse 2015 su revisione sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia, si dichiara che nel nostro paese il miglioramento della qualità e la riorganizzazione del sistema hanno assunto un ruolo secondario mentre il risanamento delle finanze è divenuto priorità assoluta. In Italia, rispetto al Pil, l’investimento economico in sanità è pari all’8,8% (anno 2015), sotto la media Ocse che si aggira intorno al 9,3%. Per la sanità l’Italia spende meno di Paesi come Grecia, Portogallo e Spagna. Nel 2016 circa 11 milioni di italiani hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie, a causa di difficoltà economiche: 2 milioni in più rispetto al 2012. La compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket), è andata aumentando sino ad arrivare a superare la tariffa nelle prestazioni private. Ogni giorno piccoli ospedali e servizi territoriali vengono chiusi, la sostituzione degli operatori che vanno in pensione è sostanzialmente bloccata con la conseguenza che le condizioni di lavoro peggiorano, le liste d’attesa per visite ed esami si allungano e l’accesso a servizi di qualità non è più garantito a tutti. I pronto soccorso non sono in grado di garantire la qualità dell’assistenza necessaria, stante l’affollamento e l’impossibilità al ricovero, con situazioni che offendono la dignità delle persone. Esempi giornalieri di grave difficoltà li riscontriamo giornalmente al pronto soccorso del San Luca, senza che ci siano proposte risolutive, nonostante le proteste dei cittadini. Nel nostro territorio mancano almeno 80 posti letto e servizi e strutture per la fase post-acuta, indispensabili con un ospedale come il San Luca che si occupa solo dei casi acuti e complessi. Il project financing con cui è stato costruito il San Luca ci costringe a spese annue che tolgono risorse ad altre prestazioni. E’ quindi evidente che anche la nostra città stia vivendo lo smantellamento giornaliero del servizio sanitario”.