





Gli occhi del mondo sintonizzati su Lucca questo pomeriggio (10 aprile). I ministri degli esteri dei sette “grandi” Paesi industrializzati (insieme all’Alto Rappresentante Pesc dell’Ue) stanno scrivendo un tratto di storia delle relazioni internazionali nella sala Maria Luisa di Palazzo Ducale. Auto blu con delegazioni al seguito hanno iniziato a popolare Piazza Napoleone dalle 16, per una sfilata di alte cariche ministeriali che si è risolta in una mezz’ora circa. Si apre così il primo giorno del G7 dei Ministri degli esteri di Italia, Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Giappone e Germania, che sarà ricordato come il vertice di Lucca.
A fare gli onori di casa, nel Cortile degli Svizzeri, è stato il capo della Farnesina, Angelino Alfano, arrivato sul luogo intorno alle 15 per accogliere gli altri protagonisti del summit al centro della piazzetta, dove sono giunti a bordo delle loro auto.
Le foto in Cortile degli Svizzeri di Domenico Bertuccelli
Fra i ministri ospiti il primo a fare il suo ingresso in Piazza Napoleone, subito dopo l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea (sempre presente durante gli incontri del G7), Federica Mogherini, è stato il giapponese Fumio Kishida. Dopo qualche minuto di attesa, dovuto con tutta probabilità ad intoppi organizzativi, è arrivata anche l’altra donna protagonista dell’evento, la candese Chrystia Freeland e a seguire, nell’ordine, il britannico Boris Johnson, il francese Jean-Marc Ayrault e ancora il segretario di Stato americano Rex Tillerson, per cui quella lucchese è una delle prime trasferte ufficiali in Europa, ed infine il tedesco Gabriel Sigmar, ultimo ad entrare nel cortile intorno alle 16,30.
Un grande dispiegamento di forze di polizia, guardie di finanza, esercito e agenti in borghese ad accogliere i titolari dei dicasteri degli esteri delle sette nazioni con i rispettivi staff, che hanno letteralmente invaso l’area circostante a Palazzo Ducale con auto e bus ministeriali. I membri delle delegazioni sono scesi nella piazza, mentre i ministri hanno fatto ingresso nel Cortile degli svizzeri da soli.
Un vertice che, forse anche oltre le previsioni, arriva in un momento cruciale per la politica estera internazionale, un momento di inevitabile ridefinizione dei delicati equilibri geopolitici globali e di concertazione di un quadro strategico comune per affrontare le nuove minacce sul versante terroristico e rispondere alle sfide imposte da guerre e migrazioni.
La strage dell’attacco chimico in Siria, la risposta militare di Trump, la conseguente tempestiva reazione di Putin e non da ultimo gli attentati terroristici degli giorni scorsi che hanno colpito al cuore la Russia e ancora una volta l’Europa richiedono, inesorabilmente, una presa di posizione forte, una risposta condivisa ed incisiva da parte dei principali attori della comunità internazionale.
La situazione in Libia e in Ucraina, gli allarmanti sviluppi in Corea del Nord che sta incrementando l’arsenale balistico e nucleare, ma anche il Mediterraneo, l’Africa e l’Iran saranno i temi caldi da affrontare al tavolo di discussione. Priorità assoluta per i ministri rimane lo smantellamento dell’organizzazione dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, oltre all’incessante lotta al terrorismo internazionale unita alla riaffermazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le persone.
Gli esponenti governativi esprimeranno inoltre il loro pieno sostegno all’agenda del segretario generale dell’Onu Gutieerres per il rafforzamento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nelle operazioni di peacekeeping, nella prevenzione dei conflitti e nella mediazione, in modo da renderla più efficace nella gestione delle nuove minacce alla pace e alla sicurezza.
Gli incontri bilaterali
Il ministro degli esteri britannico Boris Johnson ha detto che i ministri degli Esteri del G7 hanno all’esame nuove sanzioni contro la Siria e alcuni militari russi. Johnson ha riferito inoltre che il sostegno dei russi al presidente siriano Bashar al Assad è stato il tema principale del suo colloquio bilaterale con il segretario di Stato americano Rex Tillerson, prima dell’inizio dei lavori del G7.
“La Russia ha una scelta – ha detto Johnson – restare al fianco del regime di Assad o lavorare con il resto del mondo per trovare una soluzione politica per la Siria”. Colloquio bilaterale con Johnson anche con il ministro Alfano: “Uniti su pace, sicurezza e lotta al terrorismo”, ha scritto su Twitter il ministro degli esteri italiano, riassumendo i temi del colloquio.
Nel primo pomeriggio Alfano aveva avuto anch un colloquio telefonico con il suo omologo iraniano, Mohammad Javad Zarif. La telefonata si è svolta su richiesta del ministro iraniano e ha riguardato in primo luogo la situazione in Siria. Riguardo l’orribile attacco in Siria il 4 aprile scorso, il ministro degli esteri iraniano ha ribadito la condanna di Teheran che considera inaccettabile l’uso delle armi chimiche e chiede dunque un’inchiesta indipendente sull’episodio sotto l’egida delle Nazioni Unite. Per parte sua, il ministro Alfano ha auspicato che l’Iran eserciti tutta la propria influenza sul regime siriano per evitare nuovi attacchi sui civili, eliminando completamente le armi chimiche ed assicurando il cessate il fuoco. Al termine della conversazione, i due ministri hanno convenuto di mantenersi in contatto per seguire gli sviluppi in Siria nel comune obiettivo di prevenire l’escalation delle violenze e rilanciare il processo politico per la stabilizzazione di quel paese, anche alla luce degli esiti della riunione straordinaria di domani mattina sulla Siria – convocata dal ministro Alfano collateralmente al G7 – con la partecipazione di Turchia, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti.
Il senatore Marcucci: “Grande opportunità per la città”
“Il G7 dei ministri degli esteri è una enorme opportunità, non mi stanco di ripeterlo”. Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci. “Come per i tutti i grandi eventi- sottolinea il parlamentare dem – i cittadini sopportano disagi ed alcuni aspetti potevano essere organizzati meglio, ricordo però che Lucca per due giorni sarà sui circuiti televisivi di tutto il mondo come un capoluogo culturale in grado di accogliere appuntamenti internazionali di livello”.
Per Marcucci “chi in queste ore soffia sul fuoco delle polemiche, come la destra, dice di ‘amare’ Lucca, ma predilige per la città un futuro modesto, da strapaese. In questo destra e sinistra radicale si assomigliano tanto”. “I disagi vanno affrontati tempestivamente- conclude il presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama – ci sono però occasioni in cui l’orgoglio di vedere la propria città in mondovisione, dovrebbero prevalere”.
Le delegazioni a Palazzo Ducale
I ministri in città
Jasmine Cinquini