“Il G7 a Lucca è stato un successo politico”: così il ministro degli esteri italiano, Angelino Alfano, commenta i risultati del vertice al termine del secondo giorno di lavori. “Non c’è accordo su nuove sanzioni contro la Russia- spiega- ma c’è un consenso unanime verso una soluzione politica al conflitto siriano, con il coinvolgimento di Mosca per far rispettare il cessate il fuoco”. Posizione, questa, condivisa anche dai ministri degli esteri di Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Giordania E Qatar, che sono volati a Lucca questa mattina (11 aprile) per una riunione straordinaria allargata, a margine del G7, convocata proprio dal capo della Farnesina per discutere la delicata questione siriana. La proposta di inasprire le sanzioni nei confronti della Russia, paventata nei giorni scorsi dal ministro britannico Boris Johnson, si risolve quindi in un nulla di fatto. Un approccio chiaro quello adottato dai sette: nuove sanzioni non sarebbero uno strumento efficace per il raggiungimento dell’obiettivo che si sono posti. Isolare la Russia sarebbe un passo falso nell’ottica del gruppo: più efficace un sistema di relazioni negoziali che ritagli per Mosca un ruolo attivo.
“In un tempo così connotato dalle guerre – dichiara Alfano – posso dire a nome di tutti i colleghi che abbiamo lavorato per la pace. Abbiamo raggiunto un importante risultato anche perché siamo riusciti a cogliere la finestra di opportunità determinata dall’attacco militare Usa al fine di lavorare al rilancio del processo politico per una soluzione di questo tipo al conflitto in Siria. Processo, questo, che poggerà su due pilastri: una nuova costituzione siriana e un percorso politico che porterà allo svolgimento di regolari elezioni. Dalle 7,30 di questa mattina abbiamo lavorato in un formato esteso:- prosegue- si è trattato di una riunione molto efficace e proficua anche dal punto di vista temporale, collocandosi alla vigilia della partenza del segratario di Stato americano Rex Tillerson per Mosca. In definitiva ha prevalso una posizione che somiglia molto alla posizione italiana: quella del dialogo con la Russia evitandone l’isolamento, perché riteniamo che possa giocare un ruolo importante in Siria. Chiederemo a Putin di esigere il credito finora concesso ad Assad: la Russia ha tutta la forza per mettergli pressione e fargli rispettare gli impegni assunti, a partire dal cessate fuoco che rappresenta la base necessaria per una soluzione politica”.
Il viaggio a Mosca si può nutrire di due grandi punti forza secondo il ministro italiano: il sostegno dei Paesi G7, che hanno trovato una posizione comune e dei Paesi arabi che hanno riconfermato di pensarla in modo analogo. “ Questo risultato- commenta Alfano- si deve alla prontezza con cui abbiamo attivato (in meno di 48 ore) questo formato”.
Oltre venti i temi affrontati dagli otto nel corso della due giorni. Fra i più significativi, oltre agli sviluppi in Siria, la situazione a Tripoli, verso cui le parti hanno espresso un consenso univoco sul no alla soluzione militare e sulla “necessità di essere più attivi per evitare che il vuoto della comunità internazionale venga riempito da altri. I partner hanno riconosciuto l’impegno e la leadership italiani su questo dossier”- fa sapere Alfano.
Quanto al terrorismo, la risposta non dovrà essere solo militare, bensì integrata da azioni di prevenzione, scambi di informazioni fra Stati e attenzione alle minacce provenienti dalla rete, soprattutto per quanto riguarda il reclutamento sul web. La questione ucraina rimane complessa, anche in considerazione dello stallo in cui riversano gli accordi di Minsk. “Abbiamo registrato la coesione di tutti i Paesi ‘G7’ su valori comuni- dichiara- in primis la difesa dell’integrità territoriale del Paese”.
I risultati del summit sono raccolti in una Dichiarazione finale di oltre trenta pagine, contenente tutti gli argomenti per cui è stata individuata una soluzione concertata fra i sette Paesi. Inoltre sono state approvate due dichiarazioni collaterali su disarmo e non proliferazione e cyber spazio.
Non un evento protocollare, dunque, ma una vera occasione “di approfondimento molto propositivo in un momento cosi delicato che ha confermato – dice Alfano – che la politica estera italiana ha tanto da dire, è ascoltata e rispettata”. “Voglio rivolgere un sentito ringraziamento – conclude il ministro – alla città e alla comunità di Lucca, che ci ha riservato una calda accoglienza. Speriamo di aver rappresentato un elemento promozionale per il territorio. Senza dubbio Lucca lo è stato per il nostro Paese”. In sostanza, quello svolto a Lucca in questi due giorni è stato un buon lavoro preparatorio per il vertice di Taormina, dove saranno i capi di Stato e di Governo dei sette Paesi industrializzati ad incontrarsi per adottare un documento definitivo e di rilevanza cruciale per gli sviluppi geopolitici futuri.
Jasmine Cinquini
Le foto di Domenico Bertuccelli