Lucca città in Comune: “G7 non c’entra con la pace, scontri al corteo dovuti a pochi”

Lucca città in Comune, la lista che appoggia la candidatura a sindaco di Marina Manfrotto, si esprime sul G7 lucchese e sui temi della pace e della libertà di manifestare. “La due giorni di dibatti al Foro Boario di Lucca contro il G7, la marcia di domenica di Libera, la richiesta di più ponti e meno muri delle chiese – sostengono – sottolineano la pericolosa situazione internazionale, ulteriormente infiammata dall’attacco con i gas chimici avvenuto in Siria sui civili e il contrattacco degli Usa di Trump. La crisi del 1929 si è conclusa a Danzica, non concludiamo la nostra a Damasco. Lucca bloccata dal G7 dei ministri degli esteri, gli stessi che fino ad oggi non si sono impegnati in modo risolutivo per la pace, vede un appesantimento della situazione con l’invito del ministro Alfano, a margine degli incontri ufficiali di una riunione dei ministri del medio oriente”.
“Lucca – prosegue la nota – è una città che nei secoli ha mostrato grandi capacità di intermediazione e di relazioni diplomatiche proprio per il suo spirito libertario e indipendente. Oggi chiediamo al sindaco Tambellini, al presidente della Provincia Menesini, al senatore Marcucci, che sono coloro che hanno concesso la nostra città come arena del dibattito tra le nazioni che interferiscono e intervengono nei conflitti internazionali, cosa c’entra questo G7 con la pace? Ricordando loro che L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art 11). Il corteo svoltosi ieri a Lucca – continua l’argomentazione di Lucca città in Comune – richiesto a febbraio 2017, negato a fine marzo, richiesto nuovamente il 5 aprile e limitato in spazi e percorsi, ha visto nonostante tutto una buona partecipazione di cittadini. Gli scontri avvenuti tra un piccolo gruppo di persone e le ingenti forze della polizia non sono il solo volto del corteo. Ricordiamo che i cortei sono richiesti e composti da cittadini, forzarne spazi e percorso non ne favorisce lo svolgimento pacifico e democratico. Le forze dell’ordine – conclude – svolgono il ruolo di difesa dell’ordine pubblico e devono salvaguardare come previsto dalla costituzione tutti i cittadini perché Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art 21)”.