Scontri al G7, gli antagonisti: “Reagito a occupazione militare”

“Se ci siamo mossi contro un divieto è stato per dimostrare la nostra indisponibilità a subire un’occupazione militare come quella che è si è verificata a Lucca il 10 e 11 aprile. Hanno fatto del centro storico un deserto e l’hanno chiamato vetrina”. E’ la Lucca degli antagonisti e contro il G7 a tornare sugli scontri al corteo di lunedì scorso (10 aprile), per spiegare ancora una volta le ragioni alla base della mobilitazione. “È violenza – si legge in una nota di Lucca contro il G7 – disobbedire a un’imposizione ingiusta? E’ violenza protestare contro chi semina guerre e povertà in tutto il globo? O forse la vera violenza è quella dei manganelli, le bombe sganciate con l’assenso del nostro governo, il saccheggio delle risorse di altri paesi, le stragi di innocenti che abbiamo contestato? Crediamo che i bombardamenti smetteranno mentre attendiamo davanti al televisore? O che ci daranno più diritti sociali mentre ci negano anche di muoverci liberamente nella nostra città?”.
“Per settimane – si legge anche in una nota -, man mano che il G7 si avvicinava, abbiamo sentito parlare di possibili devastazioni e saccheggi, abbiamo letto del pericolo antagonisti che avrebbero distrutto tutto, delle migliaia di poliziotti che avrebbero dovuto contenere manifestanti-pazzi-terroristi, abbiamo subito un vero e proprio terrorismo mediatico. Una narrazione completamente smentita dalla presenza di piazza che è stata attraversata da studenti, lavoratori, precari e disoccupati determinati a contestare radicalmente gli assassini che si sono riuniti a Lucca e a non sottostare a divieti ingiusti. Poco altro da aggiungere su questo, se non quello che ci dicono i video invece che le dichiarazioni della polizia che trasudano menzogne. Abbiamo scelto di mostrare chiaramente la nostra intenzione di entrare in città, che con una decisione senza precedenti, ci era stata vietata e riservata a coloro che vengono a Lucca per programmare nuovi bombardamenti (come ha fatto il governo Trump giusto ieri). Nessun assalto, nessuna devastazione da parte nostra. Forse è giunto il momento che la vera violenza, quella che subiamo ogni giorno come studenti in scuole senza fondi o sfruttati in posti di lavoro precari o come disoccupati alla ricerca di un futuro, nei tagli alla sanità, nelle grandi opere che devastano i territori, cominciamo a rispedirla al mittente. Con tutto questo, con le passerelle del Pd, con i 300.000 spesi per l’accoglienza ai seminatori di morte, con chi propone mozioni a sostegno dei macellai in divisa che ci hanno caricato e con i ‘sinceri democratici’ che non hanno speso una parola di indignazione per la violenza che abbiamo subito, non abbiamo nulla a che spartire. Abitiamo due mondi differenti e incompatibili. E come abbiamo fatto lunedì, sempre vi combatteremo, fino a rovesciarvi”.