Quartiere Giardino, il comitato: “Tambellini ha mantenuto il ghetto alla Stecca”

Domani (28 aprile) il Comune di Lucca consegnerà 30 nuovi alloggi di edilizia pubblica al quartiere Giardino di Pontetetto, momento che segnerà la chiusura del contratto di quartiere e la presentazione dei lavori di riqualificazione operati sull’area. Tuttavia, non tutti sono soddisfatti. Il comitato Viabilità e ambiente di Pontetetto, convinto che l’amministrazione Tambellini non abbia rispettato gli obiettivi iniziali del progetto, interviene sulla questione e passa all’attacco: “Il progetto del contratto di quartiere del Giardino, costruito con mesi di incontri e studi di tecnici con gli abitanti del quartiere, aveva come obiettivo il risanamento edilizio della zona e primariamente il risanamento urbanistico e sociale. Si voleva finalmente eliminare il ghetto e agevolare le interazioni tra le diverse parti (ceti) che, presenti nel quartiere, di fatto non interagivano e restavano chiuse nelle proprie enclave”. Nel mirino, torna la questione della Stecca, che prima doveva essere abbattuta e che poi l’amministrazione Tambellini ha deciso di riqualificare.
“Il progetto era ambizioso – spiega il comitato – e il ministero lo premiò con un finanziamento di 9,991 milioni di euro. Anche i residenti furono chiamati a grossi sacrifici, il vivere in mezzo ad un cantiere perenne, traslochi, case parcheggio, ma il progetto era bello e la speranza di poter poi vivere in un quartiere normale, ossia come gli altri, faceva stringere i denti. Anni di problemi aggravati dal dilatarsi dei tempi dovuti ai molteplici fallimenti delle ditte appaltatrici ci portano all’ingresso dell’amministrazione Tambellini, che al di fuori di quel percorso partecipativo che aveva caratterizzato il progetto, decide, nel chiuso di palazzo Orsetti, di non abbattere più il ghetto e presenta al ministero – attacca il comitato – una richiesta di modifica alquanto grossolana e confusa. Gli abitanti cercano allora un dialogo con Tambellini, ma la risposta è sconcertante: si può discutere dei giardini ma non dell’abbattimento del ghetto. Viene allora chiesto un incontro con la commissione sociale comunale, che, però, incredibilmente viene prima concesso e poi negato; tentiamo successivamente di avviare un processo partecipativo con la Regione Toscana, ma il Comune si è opposto e neppure l’intervento del difensore civico regionale ha sortito miglior effetto. L’amministrazione Tambellini – ricostruisce il comitato di Pontetetto – rimane totalmente sorda ed indisponibile. Così, la stecca, già sostituita dai nuovi appartamenti e già dichiarata economicamente non recuperabile, resta assurdamente in piedi. Oggi il contratto è chiuso, o meglio è stata chiusa la partecipata comunale che lo gestiva, i lavori ancora non lo sono: manca infatti la costruzione della prevista sala a disposizione del quartiere, che avrebbe dovuto essere edificata da un privato che in cambio ha ottenuto gratuitamente il terreno e la concessione per costruire negozi; nessuno, però, ha mostrato interesse ad acquistare fondi all’interno del quartiere, ma ora forse sarà l’Asl a venire in soccorso e i negozi diverranno un punto di erogazione di servizi sociosanitari. In definitiva – conclude il comitato – un bel progetto sta andando a conclusione, purtroppo svuotato degli obiettivi sociali che si prefiggeva. L’amministrazione Tambellini, molto superficialmente ed in modo arrogante, ha svilito l’intervento e condizionato la rinascita del quartiere. Il sindaco se ne sarà reso conto? Chissà, chieda almeno scusa”.