
Renzi segretario, ma non è tutto come prima. Il voto delle primarie del Pd, che ha riconsegnato la segreteria all’ex premier, infatti, avrà inevitabili effetti sulla politica nazionale e anche su quella locale, già chiamata al primo appuntamento delle amministrative fra poco più di un mese. Già, perché la segreteria Renzi-Martina avrà il pallino in mano per la gestione del partito se possibile con maggiore forza rispetto al passato e questo non potrà che condizionare la composizione delle liste nonché la guida anche a livello territoriale del Pd.
Prima conseguenza, dunque, per Lucca, sarà quella del rapporto con il sindaco uscente, e candidato per un secondo mandato, Alessandro Tambellini. Tambellini non si è espresso, e non si è speso, per queste primarie, cercando di fare in modo che le divisioni interne al suo partito, principale riferimento per la sua coalizione di governo, non inficiassero la campagna elettorale. Ma ora dovrà tenere conto che, almeno per quanto hanno detto le primarie, la componente renziana rappresenta il 70 per cento del partito. E non mancherà di rivendicarlo nelle sedi opportune. La minoranza, d’altronde, si è divisa fra le candidature di Orlando, che ha Lucca città ha sfiorato il 20 per cento e di Emiliano, che in città ha raddoppiato la percentuale nazionale arrivando vicino al 10 per cento, anche grazie all’attività del capogruppo uscente del Pd in Consiglio, Francesco Battistini.
Inevitabile pensare, comunque, che a livello di programma e di uomini, in attesa di conoscere la composizione delle liste, la componente vicina al nuovo segretario conterà e vorrà contare. E non a caso nella lista del Pd schiererà, oltre ai consiglieri uscenti Mercanti e Pagliaro in “ticket”, anche un pezzo da novanta come l’attuale assessore al Comune di Capannori, Gabriele Bove, candidato in pectore, in caso di rielezione di Tambellini alla guida del Comune, ad un posto in giunta.
A quel punto molto conterà, per gli equilibri di un eventuale Tambellini-bis, il risultato di Lucca Civica e di Sinistra con Tambellini, chiamati eventualmente a riequilibrare lo strapotere dem all’interno della coalizione che sosterrebbe il primo cittadino.
Ma un Pd che sceglie nuovamente Renzi alla segreteria è anche un partito che è destinato a cambiare anche l’agenda politica nazionale delle alleanze. Perché il futuro cui pensa l’ex premier è quello di una alleanza che, per governare, guardi più a un centro moderato che a coloro che hanno effettuato lo strappo a sinistra con la nascita di Articolo Uno-Mdp. Una grande coalizione (con i cittadini, ha detto Renzi, ma forse con l’intenzione di “sdoganare” la parola in vista delle prossime consultazioni nazionali) che guardi anche ai centristi e all’ala più moderata di Forza Italia. Un accordo, che potrebbe materializzarsi anche in sede di approvazione di una nuova legge elettorale, con un duplice scopo: contrastare la crescita del Movimento Cinque Stelle e isolare la destra trumpiana, lepenista e sovranista rappresentata dalla Lega salviniana e da Fratelli d’Italia. Una strategia, quindi, destinata a riaprire il dibattito su leadership e prospettive del centrodestra che potrebbe anche irrompere pesantemente nelle prossime consultazioni per sindaci e consigli comunali.
Infine, sempre sul locale, un dato sull’affluenza alle primarie. In questa tornata di primarie a Lucca città ha votato circa la metà delle persone rispetto al 2013 (2874 contro 5732). Un dato in linea con quello del Pd territoriale di Lucca (9156 votanti contro 17142) e della Versilia (5077 contro 9943) e che deve far riflettere sulla disaffezione rispetto alle vicende del partito e della politica in generale. Un dato che potrebbe avere un peso anche nella tornata amministrativa visto che in base a queste cifre, posto l’assunto che tutti coloro che hanno votato alle primarie del Pd esprimeranno la propria preferenza per Alessandro Tambellini, il sindaco uscente può contare su uno “zoccolo duro” inferiore al 5 per cento dei votanti complessivi. Sugli altri, su quelli che sono mancati all’appello, si dovrà lavorare nelle prossime settimane di campagna elettorale.