
“Ecco perché non ho fatto l’accordo con Remo Santini”. E’ una diretta Facebook-verità quella di Marco Santi Guerrieri, ormai ufficialmente candidato sindaco con la lista Noi Per Lucca. Ha scelto la via telematica l’ex esponente di Fratelli d’Italia per spiegare quello che non è andato nel rapporto con il candidato, e la coalizione, che sostiene il giornalista per la corsa a Palazzo Orsetti.
“Le alleanze si fanno – dice Santi Guerrieri – ma non voglio in nessun modo sudditanze, affinché di me non si dica che possa avere avuto qualcosa in cambio da un eventuale accordo”.
Così spiega la vicenda Santi Guerrieri: “Ho fatto una proposta – dice – a Remo Santini, dichiarandomi disponibile a dargli una mano, candidandomi in una lista come indipendente. Ma erano troppe le cose che non stavano funzionando e poche, forse, le affinità caratteriali. Il motivo è che non capivo perché ci dovevano essere due liste civiche in appoggio a Santini, che di civico non hanno niente. Io, non ho timore ad ammetterlo, ho avuto fino a poco tempo fa una tessera di partito e poi l’ho riconsegnata dimettendomi dall’assemblea nazionale e dalla segreteria comunale di Fratelli d’Italia. Ho rinunciato a quattro anni di lavoro perché i miei rapporti con il partito non erano più buoni”. “Ho capito dopo – prosegue Santi Guerrieri – cos’era che non andava. E l’ho capito guardando la composizione della lista civica Lucca in Movimento, che vede all’interno esponenti di liste civiche e di partiti di centro. Ecco, io sono considerato un soggetto politico non desiderato dai moderati lucchesi. Sono un uomo normale, ma sono sicuro e determinato quello che si deve fare, soprattutto in tema di sicurezza e immigrazione. Non sono un uomo di centro, non sono un uomo moderato. E’ per quello che occuperò una posizione alla destra del centro destra”.
“Se fossi entrato in questa lista – spiega ancora – i miei voti sarebbero stati di gran lunga superiori a quelli di questi signori della vecchia politica e avrei scombussolato i loro piani sul fronte dell’assegnazione dei posti negli assessorati e nelle partecipate. Io avrei fatto volentieri un sacrificio. E l’intento iniziale di Santini forse era anche quello di fare le cose per bene, ma la conclusione è stata davvero tragica ed è ora di farla finita con le menzogne, altrimenti tiro fuori i messaggi sul telefonino che spiegano come sono andate realmente le cose”.
Santi Guerrieri chiude, quindi, con un appello alla coerenza e lanciando la sua candidatura a sindaco, anche contro la coalizione che sostiene Santini: “Io in consiglio comunale – dice – ci voglio andare e proverò ad andarci con le mie forze. Perché non è giusto – questa la frecciata alle liste che appoggiano Santini – che questa città sia consegnata nelle mani di pochi”.