Teatro del Giglio, botta e risposta Santini-Lucca Civica

1 maggio 2017 | 13:29
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Teatro del Giglio, botta e risposta Santini-Lucca Civica

Botta e risposta fra il candidato sindaco Remo Santini e Lucca Civica, la lista civica che appoggia il sindaco Alessandro Tambellini sul teatro del Giglio. E’ noto, infatti, che Santini vorrebbe cambiare il nome del teatro cittadino per intitolarlo al maestro Puccini e per veicolare quindi il brand di Lucca come città di Puccini.

La risposta di Lucca Civica non si fa attendere: “Qualcuno – dicono dalla civica – forse più avvezzo alle chiacchiere, parla di cambiare nome, a cui noi però siamo affezionati, fa parte della nostra identità e della nostra storia centenaria: si riferisce al Giglio dei Borboni, famiglia della duchessa Maria Luisa, grazie alla quale, quasi duecento anni fa, Lucca ebbe uno dei teatri più celebri d’Europa. Teniamocelo un altro po’ e nel frattempo lavoriamo per valorizzarlo”.
Lucca Civica enuncia anche i risultati che l’amministrazione avrebbe raggiunto in cinque anni di governo della città: “Quando l’amministrazione Tambellini – spiega Claudio Cantini –  è subentrata all’amministrazione Favilla (supportata dalle stesse forze politiche che appoggiano Santini) il teatro del Giglio chiudeva il bilancio in costante passivo e aveva oltre 800mila euro di debiti fuori bilancio. Quest’anno, per la seconda volta consecutiva e grazie ad un prezioso lavoro, il bilancio chiuderà in pareggio, anzi con un piccolo ma significativo attivo. Nel settore culturale non esistevano rappresentazioni pucciniane e questa amministrazione ha istituito i “Puccini days”, un mese dedicato al maestro che vede la partecipazione di star di fama mondiale (ad esempio Carreras). Il teatro, non aveva relazioni con quasi nessun’altra istituzione e meno che meno produzioni. Quest’anno ci sono oltre mille abbonati, il teatro è sempre pieno, e una produzione pucciniana (La fanciulla del West) è già stata rappresentata oltre oceano e a settembre sarà a New York. Le attività culturali e teatrali non si fanno certo cambiando i nomi, ma lavorando sodo per il settore”.