Quilici (Lega Toscana): “Con noi più facile il referendum comunale”

Referendum consultivo comunale. E’ questo uno dei punti del programma della candidata sindaco per la Lega Toscana, Ilaria Quilici: “Il nostro gruppo di lavoro – dice – si è preso la briga di studiarsi anche lo statuto ed il regolamento del Comune di Lucca. Siamo rimasti favorevolmente colpiti che anche a Lucca (ogni comune decide liberamente), sia previsto l’istituto referendario comunale, che può essere richiesto sia dai consiglieri comunali che dai cittadini stessi. Ebbene, scendendo nel dettaglio abbiamo però trovato dei punti che c’hanno lasciato molto perplessi. Infatti oltre al bel ‘titolo’ sostanzialmente si privano i cittadini di poter esprimersi (se lo decidono), su importanti questioni, come ad esempio il piano strutturale. Oltre a ciò, si indicano ben 5mila firme da raccogliere per poter esprimersi su un quesito che sta a cuore alla cittadinanza”.
“Numeri esagerati – dice Quilici – che sfiduciano, di fatto, i cittadini ad utilizzare questo strumento altamente democratico. In un altro punto successivo invece, si privano i cittadini di poter indire un referendum, lasciando tale facoltà solo ai consiglieri comunali. Ebbene, noi della Lega Toscana, nati autonomisti e federalisti, vogliamo migliorare lo statuto in totale sintonia e rispetto dell’articolo 1 della Costituzione italiana, dove il secondo comma recita che, la sovranità appartiene al popolo. Quindi se i cittadini ci daranno fiducia interverremo anche su questo importante tema, proponendo subito la modifica dell’articolo 11 punto 3 comma c, estendendo alla partecipazione popolare anche il referendum di tipo consultivo e riducendo a mille le firme necessarie per indirlo, dalle attuali 5mila previste. Inoltre modificheremo il punto 5 comma c per poter indire eventuali referendum consultivi anche sul piano strutturale o specifiche parti di esso. Noi vogliamo rendere veramente utilizzabile questo strumento democratico messo al servizio dei cittadini, ovvero il referendum comunale, così come accade in Svizzera, con la più assoluta trasparenza e partecipazione”.