Santini insiste: “Tasse aumentate, Cecchetti si sbaglia”

Non si fa attendere la replica di Remo Santini, candidato sindaco della lista civica SìAmo Lucca e sostenuto anche da Lucca In Movimento, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord, in relazione all’ultimo intervento dell’assessore Enrico Cecchetti, in tema di tassazione. “I dati che abbiamo fornito – afferma Santini – sono stati calcolati da professionisti indiscussi. Manca il 2016 semplicemente perché il consuntivo non è disponibile. Purtroppo per Cecchetti noi i bilanci sappiamo leggerli bene: i cittadini hanno diritto di sapere come stanno le cose”.
La pressione fiscale, secondo il candidato sindaco, ha raggiunto il livello di guardia: “L’amministrazione ha ben pensato di raddoppiare l’aliquota Imu, passando dal 5,50 % al 10,6%. Nel frattempo lo Stato ha aumentato del 60% le rendite catastali. Così sono riusciti nell’impresa di portare Lucca, fino ad allora il capoluogo con la minore tassazione in Toscana, al pari di tutti gli altri. Noi torneremo ad abbassare ogni singola voce, perché siamo uomini e donne che sanno cosa significa sudare per arrivare a fine mese. Il problema del carico fiscale gravante sui cittadini non può essere semplicisticamente ricondotto alla riscossione della Tia da parte di Sistema Ambiente: Cecchetti si nasconde dietro a un dito”. Addizionale Irpef, Tares, Tasi e Imu, aggiunge Santini, “sono state soggette ad incrementi costanti: per l’Irpef, solo per fare un esempio, si passa dai 6milioni e 950mila euro del 2011 ai 7.388.670,26 euro del 2015”. “Gli aumenti sono reali su tutte le voci, si tratta di dati oggettivi contenuti nei bilanci del Comune di Lucca e facilmente controllabili – conclude Santini -. Dimostrano che le tasse a carico dei cittadini lucchesi non sono affatto diminuite come affermato dall’assessore Cecchetti, né vi è stata la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Non c’è stata nemmeno la riduzione della spesa corrente, atteso che i vincoli del patto di stabilità sono stati conseguiti contenendo i pagamenti delle spese per investimenti. Perché l’amministrazione comunale non ha rispettato i saldi del patto di stabilità, agendo sul versante della spesa corrente, invece di allungare i tempi di liquidazione dei pagamenti causando inevitabilmente problemi alle aziende fornitrici?”.