





“Un sindaco va valutato in base alla sua credibilità e ai soggetti che lo finanziano”: con queste premesse il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, apre la prima iniziativa pubblica del candidato sindaco M5S Massimiliano Bindocci, che ha raccolto il consenso di oltre trecento lucchesi, questo pomeriggio (7 maggio) alla Pia Casa. Arrivato senza scorta e auto blu, fra gli applausi, Di Maio è andato subito dritto alla politica locale. “Alle comunali in questa città – prosegue l’esponente del Movimento – ci sono candidati dalle grandi capacità oratorie, dai programmi belli sulla carta, che si avvalgono di grafiche e strumenti migliori, ma non conta. Tutto questo non assicura l’effettiva corrispondenza fra ciò che si promette e ciò che si realizza o si è realizzato davvero negli anni. Se vuoi cambiare la citta e hai già governato, perché non l’hai fatto finora? In secondo luogo – prosegue – se la tua campagna è pagata da un’organizzazione di imprese o cooperative o dai soliti figuri che verranno a batterti cassa per opere inutili, non avrai mai la libertà per tagliare le spese inutili e destinarle invece a servizi essenziali per il cittadino”.
Una ricetta elettorale, quella di Bindocci e del Movimento, improntata al cambiamento e alla presa di distanza dalla politica tradizionale. “La differenza qualitativa che ci contraddistingue dalle altre forze politiche – afferma il candidato- è in primo luogo dettata dal fatto che portiamo avanti una campagna elettorale a costo zero e quindi non abbiamo nessuno a cui dover rendere conto. Poi abbiamo il vincolo dei due mandati e, cosa importantissima, noi tutti i giorni chiederemo ai cittadini cosa fare delle risorse e delle tasse che pagano. Ci sarà un confronto continuo. Ci vuole coraggio per cambiare le cose, ma una Lucca pulita ed onesta sarà sicuramente più ricca di quella attuale”.
Il dibattito, incentrato su accoglienza e sicurezza, è stato moderato dalla consigliera comunale uscente Laura Giorgi e ha visto la partecipazione, oltre al candidato sindaco e all’onorevole Di Maio, anche dei consiglieri regionali M5s Gabriele Bianchi e Giacomo Giannarelli, del deputato Alfonso Bonafede e dell’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo
Pochi giri di parole durante gli interventi: Bindocci arriva dritto al punto, muovendo critiche dure e puntuali all’amministrazione in carica e alle forze politiche che finora hanno governato il territorio. “Per parlare di malgoverno a Lucca – osserva – basta stare qui, alla Pia casa. La giunta Tambellini ha fatto una gara per darla in concessione. Le esigenze di un Comune serio in questi casi dovrebbero essere 3: evitare la perdita di posti di lavoro, fare un’operazione regolare e garantire agli ospiti gli stessi servizi. L’amministrazione è riuscita a fallire sotto tutti questi aspetti: dopo essere stata costretta dal Consiglio di Stato a revocare l’assegnazione perché illegittima, l’ha concessa ad una seconda ditta, che ha portato a quasi 30 licenziati, con un peggioramento della qualità del servizio. Questi disastri nella gestione della città sono causati dagli interessi forti di qualcuno: un sistema che va immediatamente sbaragliato”.
Quanto al tema centrale della discussione, quello dell’accoglienza e della sicurezza legate al fenomeno migratorio, Di Maio e Bindocci condividono un principio fondamentale: “Solidarietà e legalità non possono essere concetti alternativi – spiega il leader del M5S -: se si trascura la prima, infatti, avremo come risultato un’immigrazione incontrollata. Il motivo per cui questi fenomeni rimangono fuori dal controllo nelle nostre città è che i famosi 38 euro per migrante vanno a finire nelle tasche delle cooperative, degli alberghi e delle società che vi lucrano e non alla persona ospitata. Dovremmo iniziare a parlare anche di rimpatri: i rifugiati, quelli che scappano dalle guerre sono nostri fratelli che abbiamo sempre accolto e in questo gli italiani meriterebbero un nobel per la solidarietà. Quanto agli altri, non possiamo tenerli qui: lo dicono i trattati internazionali”.
“Dobbiamo assicurarci di tenere insieme i diritti umani inalienabili delle persone che fuggono da guerra e fame e la sicurezza di tutti i cittadini – dichiara Bindocci -. A Lucca, ad appena 200 metri dal centro storico si trova un campo che accoglie il doppio delle persone che secondo il sistema Sprar potrebbero starci. Non dobbiamo viverla solo come un’emergenza, bensì dare una risposta strutturale, che consenta non solo di accogliere chi ha bisogno, ma anche di garantire la legalità. La nostra città deve essere anche a misura di bambino, di donna, di disabile. La sicurezza è un diritto di tutti e non un monopolio della destra. Socialità, civiltà e legalità legata all’accoglienza: con questi ingredienti possiamo fare di Lucca un gioiello, tutto dipende da come scegliamo di gestirla”.
Non solo trasparenza, ma anche e soprattutto partecipazione diretta al governo della città è il tratto qualificante del disegno amministrativo dei pentastellati. “So cosa fa un nostro sindaco quando viene eletto – chiarisce Di Maio -: come prima cosa, non appena si insedia in Comune, apre i bilanci e cerca di capire dove vanno a finire i soldi che entrano. Per farlo, però, ha bisogno di vincere le elezioni. Decidete voi se cogliere questa opportunità a Lucca. Fra dieci mesi i nuovi sindaci M5s eletti potranno contare quasi certamente su un governo nazionale a cinque stelle con cui cambiare le leggi che inibiscono l’azione dei Comuni su una serie di aspetti cruciali”.
L’appello a votare per Bindocci l’11 giugno arriva anche dagli altri ospiti dell’incontro.
“Ormai è sotto gli occhi di tutti – osserva Bonafede – che le forze politiche che hanno amministrato Lucca fino ad oggi hanno fallito. E’ il momento di dare fiducia all’unica forza che ha dimostrato di essere credibile. Bindocci sarà controllato non solo da voi, ma anche dai suoi consiglieri, dal Movimento stesso. Porterà avanti una battaglia di valori all’insegna di onestà, giustizia, sicurezza e rispetto per i soldi dei cittadini”.
“Il Paese lo salviamo solo se partecipiamo – osserva Bianchi -. Vogliamo il decentramento territoriale: quella della massima autonomia alle piccole zone è una battaglia che porteremo avanti in Regione. Sono anni che il centro-destra e il centro-sinistra ci prendono in giro. Il progetto degli assi viari a Lucca, ad esempio, è ancora in alto male: da quarant’anni il traffico in città è devastante, anche a causa del depotenziamento del trasporto pubblico locale”. “A Lucca avete la possibilità di cambiare la storia comune – afferma Castaldo – di applicare i concetti di efficienza, onestà e capacità. Finalmente avrete un sindaco dei cittadini, che viene dai cittadini e che lavorerà per i cittadini”.
Infine, un bilancio sull’esperienza da portavoce del Movimento in Consiglio comunale negli ultimi cinque anni viene dalla consigliera uscente Giorgi, che invita i cittadini a votare per la rottura dei vecchi schemi di potere. “Il fatto che siate qui oggi così numerosi – interviene – sta a significare che non intendete tollerare altro, volete rimettere in piedi la nostra Lucca, affinché non sia più sottomessa alle angherie di chi fino ad oggi arrogantemente ha comandato. Il nostro lavoro consiliare è stato duro – prosegue -: non c’è cosa che non abbiamo toccato e denunciato a voce alta nelle sedi competenti. Vi parlo per esempi. Noi volevamo cambiare un vaso in sala: con un solo consigliere non ce la potevamo fare, ma lo abbiamo incrinato in più punti. Oggi questo vaso si può rompere e se vogliamo sostituirlo con un vaso carico di trasparenza, partecipazione, coraggio, rispetto del merito, rinascita, dovete mandarci a governare. Noi siamo pronti e siamo gli unici in grado di farlo perché siamo liberi dai legami con l’oligarchia che continua a governarci senza avere rispetto per le esigenze della collettività lucchese”.
Jasmine Cinquini