Garzella: “Cambieremo piano strutturale, un pasticcio di basso profilo”

10 maggio 2017 | 15:24
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Garzella: “Cambieremo piano strutturale, un pasticcio di basso profilo”

“Solo un gran pasticcio che va assolutamente cambiato”. Questo in estrema sintesi il giudizio del candidato sindaco di Lucca, avanti tutta! Matteo Garzella sul piano strutturale: “E’ stata fatta una scelta di basso profilo – dice – sia a livello di scelte tecniche sia di discussione ed è evidente a tutti come sia solo un modo di mettere qualche toppa qua e là ad un vestito ormai sdrucito”.

Ben diversa la volontà di Garzella se fosse eletto sindaco: “Ripensare la città – dice il presidente del consiglio comunale – Questo non è uno slogan, è semplicemente quello che vorrò fare nel mio mandato di sindaco, proiettando una progettualità che non si fermi all’oggi ma che dia le linee di sviluppo per il futuro nostro e dei nostri figli. La disattenzione con cui si è affrontato il lavoro per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio non è più ammissibile. Quello che mi riprometto di fare è di mettere in discussione e cambiare il piano stesso, con un’azione certamente forte e non senza problemi ma che rimetta al centro di tutto una discussione su cosa sarà la Lucca del domani. Dovrà essere un momento partecipativo nella discussione ma anche formativo, organizzando conferenze e dibattiti con esperti di urbanistica, ecologia, antropologia ed altro che vengano a parlarci e a spiegarci i vari modelli possibili di sviluppo, mobilità e confronto sociale. Non è possibile che una cosa così importante come un piano strutturale sia relegato al semplice reperimento di soluzioni spicciole e non condivise su problemi di basso livello se messi al confronto con le prospettive future del nostro territorio”.
Garzella mette nero su bianco anche i principali nodi da sciogliere e le strategie per farlo: “Sono tanti i temi forti di cui discutere come l’ex manifattura, l’ex ospedale Campo di Marte, gli spazi dell’ex scalo merci della stazione e molti altri ancora che devono trovare un nuovo ruolo nelle speranze di sviluppo del nostro territorio. Ma insieme a questo deve essere considerato l’ambiente e le biodiversità che caratterizzano le aree verdi e il fiume della piana di Lucca. Non è possibile considerarli come spazi a margine dell’abitato. Devono essere integrati nelle scelte che andiamo a fare in materia di mobilità, edilizia, rifiuti e tutto quello che compone lo svolgimento delle azioni dell’uomo. Dobbiamo ripensare questo modello di sviluppo previsionale che è racchiuso nel Piano strutturale per poter permetterci di non sbagliare ancora. Non è più tempo di lasciar costruire col solo risultato di far crescere l’invenduto senza risolvere i problemi esistenti nella ricerca di nuovi alloggi, soprattutto da parte di giovani che scelgono di farsi una nuova famiglia. Deve essere trovato un giusto equilibrio tra le esigenze di mobilità che chiedono inderogabilmente nuove strade di scorrimento, con la organizzazione degli spazi urbani che oltre al centro storico compongono Lucca. Non può essere però una scelta dirigistica, fatta cadere dall’alto, ma come ho detto, un momento conclusivo che fa seguito ad un dibattito ampio che sappia volare alto per poter vedere più lontano. Lucca deve essere pensata oggi per il futuro, non per risolvere solamente l’oggi magari in maniera pasticciata. In questo e per questo il mio impegno è certo e la mia attenzione a tutte le voci sarà sempre e inderogabilmente viva”.