
“A Lucca manca ancora una struttura di ampio respiro che la renda autentica città europea, ma i presupposti ci sono. Penso alla Manifattura della Cultura, già inserita nel progetto di indirizzo votato dal consiglio comunale per il grande ex opificio dei tabacchi e conforme alle funzioni dell’area ovest del centro storico previste col nuovo piano strutturale”. Lo dice l’assessore all’urbanistica Serena Mammini, candidata nella lista del Pd alle comunali del prossimo 11 giugno.
“L’area, ricca di storia e fortemente identitaria – sottolinea -, viene ricordata nel dibattito elettorale solo per i mille posti auto. Nel progetto, elaborato insieme alla Soprintendenza, non mancano certo i posti auto necessari, ma andiamo anche oltre. La Manifattura della cultura sarà uno spazio pubblico che doterà Lucca di un nuovo ambiente per la trasmissione del sapere che avrà nella biblioteca civica di nuova concezione il suo fulcro, capace di soddisfare i bisogni di informazione, divulgazione e cultura. Un nuovo luogo d’incontro e socializzazione che si svilupperà intorno alla piazza coperta: libri quindi, aule studio, ma anche il centro di documentazione della città gestito dal Ministero dei beni Culturali. Spazi in cui le immagini, la musica insieme alle parole, alla storia siano in grado di nutrire la formazione della persona in un contesto tecnologico adeguato, a disposizione delle persone, soprattutto giovani, per produrre e condividere comunicazione e arte. Offrirà luoghi per l’incontro e l’interazione degli abitanti e dei visitatori. Perché questo ampio sistema funzioni e una persona abbia veramente la libertà di trascorrervi anche un’intera giornata, la Manifattura della Cultura avrà bisogno di punti di ristoro e relax. Sarà luogo della memoria della città: i luoghi identitari, nel loro trasformarsi, devono ricordare le storie che li hanno resi importanti per la comunità. Il contenitore dovrà essere riempito di quei contenuti che alzeranno il livello dell’offerta e renderanno Lucca più vicina alle altre città europee in connessione anche con quello che sarà l’Expo-Museo del Fumetto. Dobbiamo continuare il cammino intrapreso con la vincita di alcuni bandi orientati al restauro architettonico di un bene comune con contenuti efficaci e duraturi per rispondere a necessità reali, penso all’esperienza in corso di Lucca Creative Hub. Abbiamo uno spazio che si aprirà alla bellezza e lo farà investendo sull’economia della conoscenza, sul mercato del tempo libero delle persone, il bene più prezioso. Lucca – sottolinea ancora Mammini – è città di eccellenza per le risorse umane che ospita ma bisogna fare ancora di più per coltivare qualità e incentivare la realizzazione delle intelligenze sul territorio. Per questa ragione la Manifattura della Cultura dovrà anche prevedere corsi di formazione coerenti alla propria missione e mirati a creare occupazione di livello. Il nuovo spazio farà sistema con altri luoghi performativi di sperimentazione artistica: penso ad alcune funzioni della Cavallerizza, in fase di completamento nel suo allestimento interno e nella rifinitura dell’ampio spazio esterno, e alle sortite ristrutturate delle Mura. Questo obiettivo, che abbiamo ben chiaro, ci renderà più coscienti di poter tornare ad avere un ruolo di prim’ordine nel contesto nazionale ma anche europeo con lo stile che è la nostra identità: l’armonia e la concretezza”.